Non chiamateli 'disabili'!

Spettacolo di alto livello in scena ieri al Cilea. Sul palco i ragazzi straordinari della Co.danzare

Non chiamateli disabili né diversamente abili.

Gli oltre 120 ragazzi della Co.danzare hanno dimostrato, laddove ce ne fosse ancora bisogno, che tra normodotati e persone con disabilità, non esiste alcuna differenza.

Dal 2008 l’associazione reggina Studio Arte promuove progetti di inclusione sociale. Lo fa attraverso la danza, soprattutto, ma anche tramite laboratori, iniziative culturali e vari linguaggi d’arte che mirano allo sviluppo di una società, appunto, più inclusiva.

L’obiettivo è quello di rendere veri protagonisti uomini e donne che nel quotidiano spesso si sentono esclusi e che al contrario la società dovrebbe abbracciare ed ‘includere’.

Come ogni anno, la famiglia Co.danzare ha messo in scena, dopo dodici mesi di duro lavoro, l’ennesimo incredibile show.

Oltre mille e cinquecento le persone presenti ieri sera all’interno del teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria. Centinaia le famiglie desiderose di assistere e partecipare all’ennesimo spettacolo interamente costruito da Francesca Attinà e dal suo incredibile staff, tutt’altro che ‘disabile’.

I ragazzi hanno infatti mostrato tutte le proprie abilità. E con estrema bravura e competenza, tutti insieme, hanno offerto alla città uno spettacolo di primo livello.

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Per il progetto 2023 è andato in scena al Cilea, in due atti, il musical ‘A Million Dreams‘. Uno spettacolo ispirato al musical “The Greatest Showman“. Sul palco davanti ad imponenti e colorate scenografie, il gruppo di Co.danzare ha regalato emozioni, una dietro l’altra.

Anche quest’anno dunque è stato un successo tra cambi di scena, eleganti costumi sartoriali e brani ricercati. Una rappresentazione teatrale che testimonia come tra persone con disabilità e normodotati non esista nessuna differenza.

Mai come ieri è stata trasmessa la diversa condizione di alcune persone come un qualcosa di positivo e di unico.

Basta dunque pregiudizi o peggio parole sbagliate per definire semplicemente ‘altre persone’. Basta sminuire la loro dignità ed il valore solo per una condizione diversa della persona.

Al contrario è necessario esaltare proprio quella condizione, gratificandone l’animo.

Così come fa, egregiamente, l’associazione Studio Arte, che con il progetto Co.danzare accoglie pienamente, dal 2008, le persone con disabilità.

Come ha ricordato il coordinatore di sostegno e referente BES del Liceo Scientifico Statale “L. Da Vinci“, Prof. Giuseppe Demaio

ognuno di noi non sa fare qualcosa ma tutti noi siamo bravi in qualcos’altro di diverso. Ci sono quindi delle disabilità ma anche delle abilità in ogni persona. Ecco perché dobbiamo stare attenti nel definire e distinguere le persone…le persone con disabilità devono essere trattate come tutti gli altri in quanto persone evitando quindi ogni tipo di definizione. Chiamiamo i ragazzi semplicemente con il loro nome, anteponendo sempre la persona‘.

Complimenti davvero dunque a chi si impegna da anni per la vera inclusione.

Grazie, a tutti Voi della Co.danzare, per le emozioni che regalate alla nostra città.