Zona gialla, la Calabria spera nella conferma del Ministro Speranza

Il cambio di colore imprimerebbe una svolta decisiva in tutta la Regione. Si attende il report e l'ufficialità dei nuovi colori

Forse mai come questa settimana la Calabria attende l’esito del monitoraggio della cabina di regia tra Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute. Esiste, infatti, la possibilità concreta che la Regione, dopo lungo tempo, riesca a rientrare nella zona gialla.

La Calabria spera nella zona gialla

L’introduzione della mappa delle Regioni ha innescato la spasmodica attesa nel fine settimana, momento in cui si conosce, finalmente, ciò che accadrà all’interno di un determinato territorio regionale per la settimana a venire. E la Calabria che è finita prima in zona rossa e poi in arancione per un totale di circa 2 mesi non vede l’ora di poter riassaporare una parvenza di normalità.

Il cambio di colore, dunque, non è mai sembrato così necessario come in questo preciso momento. Mentre il verde, solitamente, rappresenta la speranza, il giallo adesso ha acquisito un nuovo significato: libertà, o almeno parziale. Con le nuove regole imposte dal Governo Draghi, in zona gialla si riacquistano abitudini che sembravano ormai perse per sempre: ad esempio, si torna a cena nei locali (anche se solo all’aperto ndr.) e si torna a viaggiare. Resta, per ora, il coprifuoco alle 22, vero nodo che l’esecutivo nazionale dovrà sciogliere in vista della stagione estiva.

Ma cosa serve per poter rientrare in una nuova zona di rischio?

  • quattordici giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive.
  • indice Rt (misura la velocità del contagio) sotto 1;
  • “rischio complessivo” (indicatore del risultato del calcolo dei 21 parametri) basso o moderato.

La decisione, comunque, spetta alla cabina di regia ed al Ministro Speranza che, nella giornata di domani, venerdì 7 maggio, dovrebbe comunicare il verdetto.

I colori delle Regioni

Insieme alla Calabria potrebbe passare in zona gialla anche la Puglia, già in bilico dalla scorsa settimana, insieme alla Basilicata. Nella stessa fascia di rischio si trovano Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria, Veneto, Bolzano e Trento. Incerta la situazione della Campania, che potrebbe passare in zona arancione. La Valle d’Aosta probabilmente rimarrà rossa, Sardegna e Sicilia in arancione.

Quella che si mostra agli occhi degli italiani è una Penisola sempre più “chiara” che fa ben sperare per il prossimo futuro.