Comunali Reggio, Putortì: "Basta campagne elettorali alla 'Cetto La Qualunque'"

"Allibiti dal clima surreale che sta alimentando per l’ennesima volta questa tornata elettorale". La nota del candidato di MITI Unione del Sud

Come da 5 anni or sono continuano le nostre attività sul territorio, di fatti nella giornata di oggi, lunedì 14, alle ore 18:30, incontreremo i componenti del Comitato di quartiere di Viale Calabria-Via Palmi, nonché i concittadini che risiedono nella zona interessata.

Ci fa piacere che sempre più cittadini stiano cominciando a rivendicare il proprio ruolo nei procedimenti di amministrazione del territorio ed a tal proposito sono in crescita i comitati civici di quartiere che abbiamo fatto costituire, negli ultimi due anni, in osservanza dell’articolo 8 del TUEL e del Regolamento comunale DCC n 95 del 2016.

Purtroppo vi è da segnalare che mentre noi da un lato promuoviamo l’apartiticità dei comitati territoriali e la loro autonomia dall’organo di indirizzo politico, dall’altro lato in Consiglio comunale si cerca di limitare la partecipazione indiscriminata di tutti i cittadini alla gestione delle risorse pubbliche.

Ricordiamo infatti che tra le funzioni importanti dei Comitati civici di quartiere vi è quella di poter inserire le proprie proposte nel bilancio comunale e negli altri documenti programmatici, così come possono intervenire nelle fasi successive dell’impiego delle spese e nello svolgimento dei lavori attraversi delle assemblee circoscrizionali con il sindaco, l’assessore o altro organo competente.

Funzioni scomode per chi non vuol essere vincolato alla volontà dei cittadini nella gestione della spesa pubblica e non desidera essere controllato nel proprio operato, ecco perché nel 2019 si cercò in un Consiglio comunale straordinario di deliberare in sordina un Regolamento sui comitati territoriali per vincolare la loro costituzione alla convocazione dei comizi del Sindaco, in contrasto con il principio normativo dell’articolo 8 del TUEL che ne sancisce invece “la libera formazione”, così come i componenti dovevano essere scelti in delle liste formate dai rappresentanti politici presenti in consiglio comunale o dei partiti presenti in parlamento.

Un abominio antidemocratico e anticostituzionale di cui siamo riusciti a farne sospendere l’approvazione visto che vi è anche una petizione popolare in corso con delle modifiche e integrazioni alle funzioni dei Comitati territoriali e di quartiere affinché venga assicurata la natura civica e indipendente da qualsiasi forza politica, anche perché le vigenti normative sulla partecipazione e la trasparenza prevedono che i cittadini, nonché destinatari finali del servizio pubblico, devono essere i soggetti in grado di controllare l’operato degli amministratori e non viceversa.

Purtroppo il 13 agosto scorso, mentre si concentrava l’attenzione sulla vicenda del finanziamento o meno a copertura del debito comunale, in un altro Consiglio comunale d’urgenza è stato piazzato in sordina il punto sull’approvazione di un ennesimo Regolamento sui Comitati Territoriali, senza coinvolgere i cittadini ed i comitati di quartiere nonostante la fondamentale rilevanza per la vita democratica, sociale ed economica della comunità locale.

E questa volta sono riusciti a deliberarlo in tutta fretta, tanto che non ci è rimasta altra soluzione che effettuare una manifestazione di protesta in data 11 settembre con i rappresentanti dei comitati di quartiere costituiti secondo l’articolo 8 del TUEL.

Ecco perché oggi restiamo allibiti dal clima surreale che sta alimentando per l’ennesima volta questa tornata elettorale.

Nella nostra città vengono meno le basi democratiche che dovrebbero operare in uno Stato civile ed il pensiero unico degli altri candidati, e dei loro sostenitori in cerca di qualche effimero beneficio, si concentra sulle più disparate strategie mediatiche utili a fargli acquisire più voti possibili.

Non è sufficiente, infatti, la strategia di candidare una persona per ogni famiglia conoscente, ma si protrae l’usanza di imbrattare edifici e aree pubbliche con miriadi di manifesti, si gareggia sulle gigantografie più sfarzose, su chi si inventa l’azione più trash, sul numero dei comunicati pubblicati ogni singolo giorno, anche solo per dire a che  ora si prende il caffè al mattino.

Precisiamo che non siamo contro la pubblicità e chi lavora in tale settore, ma se alla forma si aggiungesse anche la sostanza sicuramente ne uscirebbe un quadro più dignitoso, oltre ad esserne tutti più avvantaggiati, soprattutto in termini di benessere economico generale.

Ma invece siamo costretti ad assistere ad altri scenari impietosi, ad esempio non capiamo cosa ci sia da pavoneggiarsi anche di fronte le richieste di incontro ricevute da parte delle varie formazioni sociali o dagli enti di categoria.

Non riusciamo a capire quale sia l’elemento  che spinga i soggetti sopraindicati a presentare il fatto come un risultato meritevole.

L’assenza di ascolto e di dialogo, specialmente nel periodo elettorale, non è il deficit principale nel nostro territorio, piuttosto è l’assenza di risposte, soprattutto passate le elezioni, che ha sempre caratterizzato l’operato della nostra classe politica.

Precisiamo che ai nostri indirizzi arrivano le richieste di incontro, in quanto sono comuni per tutti i candidati a sindaco, ma non capiamo quale sia il merito nell’incontrare un cittadino o un’associazione che desidera delucidazioni sulle attività che i futuri amministratori intendono adottare.

L’ultimo esempio è appunto la richiesta congiunta delle sigle sindacali, le quali propongono dei punti per il rilancio della Città Metropolitana di Reggio Calabria, tra l’altro condivisibili anche da parte nostra, ma che ad oggi non rappresenta alcun accordo di avvio lavori o risultato ottenuto in termini di benessere collettivo.

In ragione di quanto esposto, si dovrebbe cominciare a riportare questa campagna elettorale modello Cetto  Laqualunque, verso delle modalità di comunicazione più ricche di contenuti e, se si è capaci, spiegare concretamente come si intende tradurre un’idea in fatti concreti, poiché la maggiore garanzia per un’efficiente gestione delle risorse pubbliche non è data da chi ha lo sponsor o il partito più grosso alle spalle ma da chi ha dimostrato concretezza, competenza, integrità e libertà di agire, prima di assumere il ruolo istituzionale.

Per il MITI Unione del Sud, il candidato sindaco Fabio Putortì