Comunali Reggio, Tortorella vuole rompere col passato: ‘La democrazia partecipata è la risposta’ - VIDEO

‘Diritti e servizi’ sono le parole d’ordine del Programma della candidata del Laboratorio politico Patto civico

“La candidatura è una risposta a una richiesta che mi è stata fatta. Una proposta che mi è stata fatta proprio dal Laboratorio politico Patto civico. Non è stata una domanda semplice e la risposta è stata molto impegnativa, ma ci ho pensato e non si poteva dire di no perché nel momento in cui crediamo all’impegno civico in questa città e per questa città, ci sono delle scelte un po’ più impegnative che però sono doverose e alle quali si risponde sì perché è giusto farlo”.

Maria Laura Tortorella, è decisa ad andare avanti. Non è una novità, visto che lo ha annunciato qualche giorno addietro in un’apposita conferenza stampa. Sente il peso della responsabilità e della fiducia che il Laboratorio politico Patto civico le ha consegnato in tempi non sospetti. Ma Lei, che ha messo a disposizione un curriculum pesante e una serie di competenze specifiche, dimostra – anche nel corso della diretta di CityNowdedicata ai candidati a sindaco – di avere le spalle larghe per accettare la sfida.

Due lauree – una in Economia e commercio, l’altra in Scienze Politiche, con indirizzo politico amministrativo presso l’Università degli Studi di Messina -; dirigente della Prefettura di Reggio Calabria dove svolge diversi incarichi, Maria Laura Tortorella è sposata con tre figli. Di estrazione cattolica – è stata scout dell’Agesci – non è nuova alla politica in quanto è stata candidata negli anni 90 alle elezioni circoscrizionali con la lista del Movimento civico Insieme per la città, risultando eletta alla prima circoscrizione.

È l’unica candidata donna ufficialmente in campo, e la cosa non la spaventa affatto:

“Non credo particolarmente alle quote rosa, nel senso che penso che determinate scelte, le figure strategiche che noi possiamo scegliere devono essere scelte sulla base delle capacità e delle competenze acquisite sul campo, non escludendo anche i valori e le storie personali che ci hanno portato a questo punto. Io penso che la mia figura è stata scelta non perché io sia la migliore, per carità, ma perché coniugo questo impegno civico che mi ha guidato e che ha caratterizzato per trenta anni la mia vita, con il grande impegno, amministrativo lavorativo professionale, che negli anni mi ha insegnato tanto. E ora, quello che ho imparato grazie anche a tanti bravi maestri, io ho aspettato di metterlo al servizio della città. Sono consapevole cosa significhi questo, ma so anche che non tutti possono rispondere in questo modo e che i cittadini potranno scegliere nella maniera migliore il loro candidato, certi di fare una scelta per il bene comune, per il bene della città, in cui non potranno delegare nessuno, e la responsabilità di questa scelta sarà totalmente nelle loro mani”.

La lista che la sosterrà sarà presentata a breve:

“E’ una lista, mi piace dirlo, di gente le cui storie parlano. Parlano perché i programmi non sono soltanto costituiti da parole e da idee, ma anche dalla storia della gente che li deve incarnare e mettere in atto. Avremo sia gente che ha vissuto l’esperienza dell’amministrazione, sia cittadini portatori di altre esperienze”.

Una sfida aperta, che parte dal basso

“Come previsto proprio dall’esperienza del Laboratorio politico Patto civico, anche nello Statuto, questa realtà ha sempre cercato di operare in relazione con altre realtà cittadine, in dialogo sia con le altre associazioni che anche con le istituzioni, ma innanzitutto con i cittadini. È quindi una realtà aperta, e proprio per questo la nostra sede è stata messa a disposizione da 2 anni a questa parte per incontrare altre persone. Persone che sono passate, gruppi che sono passati, con i quali si sono condivise le problematiche della città. Riflessioni che lasciano sicuramente a noi un contributo. È questo confronto che ci ha portato ancor di più a essere convinti di questa discesa in campo. Reggio Calabria è la nostra città, è una città che amiamo profondamente, ma è anche una città che soffre, che sta cercando di ricostruire la propria identità, di ricostruire la comunità e dopo anni di lacerazione di difficoltà che non tutte le città italiane hanno avuto. Reggio, dopo lo scioglimento e con le difficoltà economiche recenti e meno recenti, ha alle spalle tanti momenti anche tristi. Da questi momenti noi vogliamo uscirne con una carica forte con una scelta forte di speranza con un impegno che dà solo speranza. Un impegno però non utopistico. Sicuramente siamo un po’ idealisti, perché crediamo che il cambiamento sia possibile, ma lo crediamo anche poggiandolo su delle basi di conoscenze, esperienze, competenze. Quindi è un sogno che però ha delle basi di concretezza ed è un’idea che troverà sempre spazi di confronto con le altre, perché è insita nel nostro essere Laboratorio Patto civico”.

Uno dei concetti chiave della candidata Tortorella è sicuramente quello della “democrazia partecipata”, perchè , dice, “vogliamo che siano i cittadini ad entrare al Comune. E i cittadini non devono avere degli strumenti solo sulla carta”.

“Credo profondamente alla partecipazione dei cittadini. Lo Statuto comunale ne riporta un intero titolo lo dedica interamente agli strumenti di partecipazione popolare. È un tema Importantissimo perché a Reggio si è iniziato a parlarne da tanto, però tantissimi degli strumenti non sono neanche mai stati sperimentati. Sono sicura, siamo sicuri, che proprio dall’attuazione concreta e dalla messa in campo di questi strumenti e dal loro utilizzo ne possiamo guadagnare tutti:le consulte, il Bilancio partecipato che è uno strumento importantissimo che può aiutare l’ente in un particolare momento difficile come questo, e tanti altri. Ci sono le assemblee cittadine e se pensiamo che la prima assemblea cittadina noi non l’abbiamo vissuta se non qualche anno fa, e con rispetto a tante città del centro-nord sicuramente in quest’ambito siamo un po’ indietro e dobbiamo recuperare. Perché proprio nella partecipazione con i cittadini e dei cittadini noi possiamo trovare il sostegno da amministratori, quindi noi in questo momento ci candidiamo puntando sulla partecipazione. Già in questa fase lo è stato, lo è e lo sarà, uno strumento fondamentale e i cittadini non devono avere sul tavolo degli strumenti finti ma degli strumenti veri”.

Polo civico, la porta resta aperta 

Da qualche settimana si è fatta strada con più forza l’idea di costituire un Polo civico tra i candidati che corrono fuori dalle coalizioni tradizionali. Prima il Movimento 5 stelle, poi la stessa Tortorella hanno fatto i primi passi importanti, rendendosi disponibili a ritirare la propria candidatura, ma ad oggi, con scarsi risultati:

“Sicuramente non sono delle rinunce. Io ho apprezzato il gesto del Movimento 5 Stelle e ho ritenuto, dopo il confronto che abbiamo avuto ad Ecolandia con La strada di mettermi in discussione. Tutti i gruppi dicono di ascoltare i cittadini, ed in quella occasione i cittadini ancora una volta ci chiedevano ‘ma perché non provate almeno i movimenti più affini a lavorare insieme?’ Allora in questo io c’ho scommesso, ho proposto anch’io la possibilità di creare un polo civico, dove le individualità e le varie liste potessero però confluire su un unico candidato, con risultati tutti da vedere”.

Come detto però i risultati stanno tardando ad arrivare

“Non abbiamo avuto la risposta sperata. L’obiettivo era quello non di rinunciare, infatti siamo ancora in campo più forti di prima, ma proprio quello di provare a unire con un po’ di umiltà che suddividevamo tra di noi, e con la speranza che mi entusiasmava di provare a costruire un tavolo dove tante persone insieme potessero lavorare allo stesso obiettivo. Confesso che avevo assaporato il piacere di questa sfida. In una città in cui si parla sempre di individualismo, l’avevo assaporato, però non è una porta che ritengo sia definitivamente chiusa. Non lo è e non lo sarà mai, perché intanto il percorso proposto dal Laboratorio Patto civico come sapete nasce nel 2013 ed è un percorso che è sì, in questo momento, elettorale, ma comunque politico e comunque un percorso di dialogo. In particolare vorrei rilevare che ritengo questo momento storico per la città di Reggio un momento in cui necessita la coesione delle forze sane e dei cittadini. Noi ci sentiamo assolutamente espressione dei cittadini Ecco perché ritengo che il Patto sia proprio tra cittadini e cittadini”.

Da rifiuto a risorsa

Il tema dei rifiuti e la gestione degli stessi rappresenterà certamente uno dei punti focali dei programmi dei candidati. Ecco cosa ne pensa la Tortorella:

“È chiaro che la filiera va ricostruita. Noi crediamo in una economia circolare che vede il rifiuto non solo come un peso, un costo, ma come un’occasione per crescere come città di Reggio Calabria, cercando di ridurlo al massimo ma anche di sperimentare una raccolta differenziata seria, ben fatta, e che cerchi di produrre anche dei benefici dalla vendita di quei prodotti che sappiamo possono essere destinati alla vendita, eventualmente anche stoccati. E però un percorso molto lungo che necessita anche di un ulteriore serio accompagnamento dei cittadini, perché è chiaro che vanno fatti tanti passi avanti sia da un punto di vista di ricostruzione della filiera, che di educazione del cittadino. E poi andrebbero anche sistemate le banche dati, andrebbe insieme costruito un meccanismo premiante che possa incentivare tutti, e sicuramente all’interno della filiera possono essere create delle occasioni per il riuso, per il riciclo, che possono anche portare un rifiuto, da rifiuto a risorsa, e che possono costituire occasioni di lavoro. Faccio presente che credo più nell’internalizzazione dei servizi che nella loro esternalizzazione, perché negli anni quest’ultima formula non ha dato i risultati sperati e i profitti delle società non sono riusciti a tenere a bada il costo del servizio. Credo che in questo momento storico un ritorno all’internalizzazione o alla società in house sia consigliabile”.

Sindaco o commissario, il territorio va amato

Maria Laura Tortorella ha svolto in passato anche il ruolo di Commissario prefettizio in tanti comuni:

“E’ un’occasione di cui sono grata alla vita, perché mi ha insegnato tanto. Io credo che la prima cosa necessaria per amministrare un territorio è amarlo. Non può un amministratore, chiunque esso sia, commissario o sindaco, non amare il proprio territorio e avere dei risultati. Il territorio va amato, compreso, e poi vanno messe in campo una serie di attenzioni, di competenze. Per un territorio come Reggio, con le problematiche che ha in questo momento, non può essere sufficiente l’aspetto valoriale e idealistico. Servono sicuramente esperienze, capacità, conoscenze, competenze dirette sul campo, che possono accompagnare questo percorso di ricostruzione della città”.

Rompere con il passato

“Guardi sicuramente non possiamo guardare solo gli ultimi 6 anni. Io guarderei chiaramente gli ultimi vent’anni. Anni difficili perché hanno lasciato i cittadini svuotati sotto tanti punti di vista e lo scioglimento è stato un momento molto difficile che ha attestato anche come alcune scelte fatte non fossero quelle corrette. Diciamo che una delle cose che mi piacerebbe, non solo dire ma fare, e che sicuramente mi accompagnerà, è il fatto che proprio i cittadini devono entrare nel Comune. Quella è la casa dei cittadini, di tutti noi cittadini. Non è più la casa dei poteri forti, di gente che entra senza neanche un motivo valido, per interessi personali o altro. Per vent’anni però questo è accaduto, e le tante inchieste le operazioni che si sono svolte ce ne hanno dato attestato”.

Però per Tortorella adesso i cittadini di Reggio sono più consapevoli:

“Sono coscienti che devono essere prudenti nelle scelte, ma forti nella ricostruzione della città. Io credo che innanzitutto a partire dalla macchina amministrativa che va sicuramente motivata, ma anche un po’ riorganizzata, si può provare a portare delle risposte serie alla città di Reggio Calabria”.

Una consapevolezza, quella dei cittadini, che si deve tradurre innun cambiamento nel segreto dell’urna:

“Leggo in questo momento storico di Reggio Calabria le scelte dei partiti come miopi. Le leggo come scelte non attente alle esigenze dei cittadini, perché avrei voluto un centro-sinistra che si affidasse meno alla continuità e una destra che non candidasse la Lega perché non la ritengo una esigenza dei cittadini di Reggio. Quindi al di là di una posizione specifica di partito, perché noi siamo dei civici, non riteniamo che questo bipolarismo possa essere l’ideale per i cittadini di Reggio. Ecco perché proponiamo un civismo alternativo in un momento in cui partiti stanno soffrendo e stanno dimostrando che a meno di due mesi dalle lezioni alcune scelte devono essere ancora fatte, e di programmi si è parlato molto poco. È per questo che ci permettiamo di consigliare ai cittadini di attenzionare al massimo il loro voto, perché il voto che sembra un piccolo segno, un piccolo gesto dentro l’urna, per tutto il numero dei cittadini ha un peso enorme. Quindi chiediamo di votare responsabilmente e con la massima libertà”

La via maestra per la candidata di Patto civico è ripartire dai diritti e dei servizi:

“Ricostruire una città vivibile per tutta la gente, perché se Reggio cresce tutta cresce, se crescono solo degli ambiti più fortunati la città non cresce. Tutti i quartieri devono crescere, e quindi con una squadra comune, e dei programmi chiari, intanto vanno riportati e si deve lavorare ai diritti e ai servizi. Diritti che a volte non sono a costi elevati come si vuol far credere, perché abbiamo anche i diritti a costi zero che noi possiamo portare avanti. Quindi sicuramente un’attenzione amministrativa che non fa più sfuggire dei servizi dovuti, delle attenzioni dovute, in particolare agli ultimi della città, e parlo anche di assistenza di competenza che stanno in capo ai Comuni e che spesso da noi non si riescono a garantire. È chiaro che il territorio è difficile, però in questo momento manca la manutenzione delle strade, manca un servizio idrico efficiente, ci sono difficoltà nell’ambito anche della depurazione, la mobilità non è semplicissima, basti guardare la pista ciclabile. Insomma abbiamo tante situazioni, possiamo intervenire e dobbiamo farlo sicuramente per portare diritti e servizi. Però con uno sguardo lontano, perché se noi vogliamo ricostruire Reggio una volta raggiunto un livello di normalità, anzi mentre lo raggiungiamo, va sicuramente puntato a tutte le ricchezze che ci sono, a questa area dello stretto bellissima quindi a un colloquio diretto e continuo con Messina, per mettere a frutto tutte le risorse; una città che guarda ad un turismo alternativo a un turismo nuovo. Se ci pensiamo il nostro turismo legato al mare è minimale, molte volte viene utilizzata la Sicilia ma non la costa calabrese, e in particolare Reggio Calabria”.

E gli strumenti, e soprattutto le risorse, per Tortorella non mancano:

“L’assunto della città che è senza soldi non lo condivido assolutamente. Noi abbiamo in città un grosso debito, un grosso buco di bilancio, per il quale si dovrà fare, e chiaramente, un’operazione di verifica di tutte le voci debitorie, dei residui, di tutto, per capire se la situazione è una situazione da dissesto o una situazione che consente la prosecuzione di un piano di rientro così come dalla normativa vigente. Non sono d’accordo che non ci sono soldi. I soldi invece sono tantissimi, non sono i soldi di bilancio, cioè i fondi che mancano che noi non possiamo usare non potremmo usare sono i fondi di bilancio. Ma in questi anni Reggio Calabria come la Calabria, ma la nostra città in particolare, ha avuto tantissimi fondi che sono opportunità, e parlo di fondi europei, ma anche l’ultimo fondo messo a disposizione dall’Europa ha dato questo segnale”.

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