'Condizionamenti della 'ndrangheta': il Cdm scioglie il Comune di Scilla

Il consiglio dei Ministri ha approvato la proposta del Ministro Piantedosi. Dopo le dimissioni dell'ex Giunta ed il Commissario provvisorio, a Scilla arriverà una commissione straordinaria

Il Comune di Scilla, provincia di Reggio Calabria, in meno di un anno, ha visto susseguirsi una serie di vicissitudini che hanno messo a dura prova l’intera comunità. Prima la bomba d’acqua alla vigilia del Ferragosto, poi le dimissioni del sindaco Pasqualino Ciccone, insieme a tutta la Giunta, fino ad arrivare alla decisione di ieri da parte del Consiglio dei Ministri di “scioglimento per mafia“.

Lo scioglimento per ‘ndrangheta del Comune di Scilla

Il Consiglio dei Ministri, che si è riunito giovedì 6 aprile 2023, alle ore 17.54, a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giorgia Meloni. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, “in considerazione degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata, ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Scilla (RC) e l’affidamento della gestione del Comune a una commissione straordinaria, per un periodo di diciotto mesi, ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267″.

Già ad ottobre, però, attraverso decreto prefettizio, era arrivata la nomina di un commissario per l’amministrazione provvisoria, in seguito alle dimissioni dell’ex sindaco. A guidare il Comune, fino alla decisione di ieri, da parte del Governo, è stata il viceprefetto Antonia Maria Grazia Surace.

Vista la decisione del Cdm, Scilla non sarà tra i Comuni che andranno al voto il prossimo 14 e 15 maggio, date scelte da Piantedosi per lo svolgimnto delle elezioni per il rinnovo del Sindaco e del consiglio comunale di 591 comuni delle regioni a statuto ordinario.

Il Comune, secondo i calcoli, dovrebbe rimanere sotto la guida dell’amministrazione straordinaria fino ad ottobre 2024.