Legge di Bilancio, Bruni (Pd): 'Sanità calabrese già in ginocchio pagherà un prezzo ancora più alto'

"Penalizza la sanità e i lavoratori del settore. L’11 novembre scenderemo in piazza a Roma a difesa dei diritti dei cittadini” così la Bruni

Di seguito la nota stampa con le dichiarazioni sulla manovra finanziaria del governo Meloni di Amalia Bruni (Vicepresidente della Commissione Sanità) a nome del Gruppo Partito Democratico in Consiglio regionale.

Afferma la Bruni:

“Il testo della Legge di Bilancio del 2024, approvato dal Consiglio dei Ministri, approda in Parlamento per seguire l’iter di approvazione. La maggioranza di governo ha presentato all’opinione pubblica una manovra finanziaria capace – a detta loro – di dare respiro alla sanità italiana. Dobbiamo invece prendere atto di come proprio la sanità, tassello di primaria importanza per i cittadini, continui a essere messa a dura prova da provvedimenti ben lontani dall’obiettivo di risanamento del Servizio Sanitario Nazionale”.

Spiega la Vicepresidente della Commissione Sanità:

“Le risorse ‘aggiuntive’, tanto sbandierate dalla premier Meloni, non sono in grado di coprire neppure i costi dettati dall’inflazione e dal caro energia. I fondi stanziati non permetteranno alle Regioni di affrontare tutte le spese legate al comparto sanità, costringendo le stesse a farsi carico di ulteriori oneri. Uno scenario tutt’altro che rassicurante, considerata la drammatica situazione in cui versa la Calabria, già provata da continui commissariamenti e da un insostenibile piano di rientro dal debito sanitario. La manovra, di fatto, accentuerà le difficoltà di gestione della sanità calabrese, acutizzando le carenze qualitative dei servizi offerti e la messa a regime dell’intero servizio sanitario regionale”.

Prosegue la Bruni:

“La Legge di Bilancio, inoltre, non è in grado di agire in maniera vigorosa sulle risorse umane del comparto sanità: se da un lato si cerca di garantire il rinnovo del contratto, dall’altro si procede con pesanti tagli ai rendimenti delle pensioni, in particolare per i medici. È palese quanto la sanità italiana soffra per la grave carenza del personale e l’attuale manovra non prevede alcuna misura atta a incentivare i lavoratori delle professioni sanitarie. Alla luce di tali considerazioni, in un contesto già segnato dalla scarsa attrattività in termini di risorse umane, la Calabria pagherà un prezzo altissimo”.

Conclude Amalia Bruni:

“Anche i sindacati del comparto hanno espresso forti preoccupazioni, associandosi alla nostra battaglia di opposizione alla manovra. Il Gruppo Pd in Consiglio regionale e il Partito Democratico calabrese saranno in piazza a Roma il prossimo 11 novembre, a difesa dei diritti delle italiane e degli italiani. Una manifestazione per ribadire a questo governo che, per dare nuova linfa alla sanità italiana, bisogna ripartire da un concetto democratico del sistema, in grado di tenere conto dei professionisti, di finanziamenti adeguati, della qualità delle cure, dell’attenzione rivolta ai più fragili. Già nel mese di settembre, il gruppo del Pd in Consiglio regionale ha depositato una proposta di legge di iniziativa regionale rivolta al Parlamento per assicurare al Servizio Sanitario Nazionale un’adeguata copertura finanziaria, prevedendo – oltre al superamento dei limiti di spesa per il personale ‐ un incremento del Fondo Sanitario Nazionale di 4 miliardi all’anno per i prossimi 5 anni, con l’obiettivo di attestare lo stesso al 7,5 % del Pil nazionale. Ci auguriamo che a breve tale proposta potrà essere discussa in Commissione e che, sull’esempio della Regione Piemonte, il nostro Consiglio regionale possa approvarla all’unanimità”.