Concerto Thegiornalisti, la lettera di una disabile reggina: “Subito trattamento vergognoso”

La lettera inviata alla nostra redazione da una giovane disabile reggina e relativa a un episodio che si sarebbe verificato ieri durante il concerto dei Thegiornalisti a Reggio Calabria


Di seguito la lettera (firmata) inviata alla nostra redazione da una giovane disabile reggina e relativa a un episodio che si sarebbe verificato ieri durante il concerto dei Thegiornalisti a Reggio Calabria.

Salve Citynow,
Scrivo alla vostra testata in quanto cittadina di Reggio Calabria che ha subito un torto ieri, ai limiti della legalità!

Ho 28 anni e come ogni giovane della mia età amo i concerti. Entusiasta più che mai del concerto dei miei amati The Giornalisti, chiamo per chiedere come funziona la procedura del biglietto disabili visto che sarei dovuta andare in sedia. Questo accadeva SOLO a Novembre.

L’organizzatore in persona dell’evento mi risponde intanto di comprare un biglietto parterre per me e l’accompagnatore e conclude con “lei mi sta chiamando a Novembre per un evento di aprile, sa quanti eventi abbiamo prima?”. Peccato che i biglietti sono in vendita e carrozzina o meno ho diritto di chiedere info come tutte le altre persone, informazioni che peraltro appena si organizza un concerto di questa portata devono essere già discusse e stabilite, ripeto come ogni altra cosa.
In ogni caso, gentilmente saluto e faccio come detto.

Concerto rimandato da Aprile a Maggio per laringite di Tommaso Paradiso, il leader, in trepidazione si fa finalmente il giorno dell’evento e quando arrivo incontro una ragazza con le stampelle e un’altra ragazza disabile sedute ad attendere un’area dove stare perché ci rispondono che si doveva creare, quindi non C’ERA.

Attendiamo e intanto le porte si aprono e ci viene detto di andare nel parterre. Chiediamo spiegazioni e ci hanno detto che non si potevano inserire transenne per delimitare un area per non essere spinte e né oltrepassare le transenne con una sedia a rotelle per motivi di sicurezza (in realtà dovevano passare i cameramen) ma allora ci stiamo prendendo in giro? Quale sicurezza che mi trovavo in un parterre con una carrozzina e persone in giusta euforia che ovviamente avrebbero spinto appena si sarebbe entrato nel vivo del concerto. Si avvicina l’organizzatore con aria di supponenza e ci dice che IO dovevo scegliere se stare lì o spostarmi, nonostante delle gentilissime ragazze che si sono proposte per fare da scudo per tutto il concerto.

Vista la situazione decido per la mia salvaguardia e loro di spostarmi e mi viene detto di stare vicino un’uscita di sicurezza, dove il concerto da seduta com’ero io non si vedeva, oppure una zona rialzata laterale e indietro rispetto il palco e spacciata per area che in realtà serviva più a loro per strumenti ed emergenze. Mia sorella che mi ha accompagnata vista la situazione e il fatto che mi sono sentita umiliata inizia civilmente (lei) a parlare con l’organizzazione che come risposta ci intima di andare via perché abbiamo rotto le scatole.

Mia sorella si è inalberata e varie persone hanno chiesto scusa tra cui l’organizzatore solo dopo la pessima frase e la “spintarella” ma in sostanza la situazione non era cambiata: se avessi voluto vedere il concerto avrei dovuto scegliere di stare in quell’angolino oppure in quella zona dietro il palco, con un biglietto pagato regolarmente. Ogni disabile era sparso senza un minimo di sicurezza e protezione e io per vedere il concerto sono dovuta salire su una transenna in ferro aiutata da mia sorella in condizioni che non sto qui a elencare.

Inizia il concerto i The Giornalisti favolosi e tutta la loro musica che amo. Tutto era fantastico ma il rammarico per quella sera e il fatto di non aver avuto alcun tipo di supporto resta, in una città che si vuole valorizzare e rimanere al passo con i tempi una scena così vergognosa e inadatta al clima di festa ed euforia creato, ci indica che di sensibilizzazione nel 2019 ancora ne dobbiamo fare.

Questa è una storia pessima e ingiusta che non riguarda solo me ma quello che una persona disabile, che come tutti vuole divertirsi, deve subire.
E come cantano i The Giornalisti “Quando mi diverto poi sto male e non mi va di esagerare, però fuori c’è la luna”

Grazie per il supporto ❤

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