Consiglio comunale, Minicuci e le promesse disattese: 'Sindaco lei è un Pinocchio'

Il consiglio comunale aperto, lo spazio all'aeroporto dello Stretto ed il "secondo tempo". Il lungo elenco di Minicuci al sindaco Falcomatà

Anche quello di oggi, come spesso accade a Reggio Calabria, è stato un Consiglio comunale dai risvolti “pittoreschi”. Non poca stupore, ed anche qualche leggero sorriso, ha scatenato il preliminare del Consigliere Minicuci che, durante il suo intervento, ha associato il primo cittadino ad una nota favola per bambini.

L’intervento di Minicuci e i lavori del Consiglio comunale

Parte subito all’attacco il già candidato sindaco in forza Lega premendo sull’inizio del famoso “secondo tempo” dell’amministrazione Falcomatà:

“Non solo non l’abbiamo visto, non è mai iniziato e se mai lo avesse fatto, è peggio del primo”.

Non sono di certo poche le “lamentele” di Minicuci all’ente di palazzo San Giorgio. Prima fra tutte il ritardo sulle interpellanze e sulle mozioni presentate dalla minoranza che, in qualche modo, finiscono sui fondi della scrivania, mentre quelle della maggioranza arrivano quasi immediatamente in commissione.

“Non voglio soffermarmi tanto su questo aspetto, tanto quanto sul fatto che qui si lavora male – ha spiegato il consigliere facendo riferimento anche al ritardo con cui si svolgono le sedute. Ci vuole un minimo di educazione. Si potrebbe dire “iniziamo con 15 minuti di ritardo” per rispetto non solo a chi arriva per tempo ma anche alla stampa ed ai cittadini tutti. Ciò a cui assistiamo, invece, sono continue bugie”.

“Sindaco lei è un Pinocchio”

Dalle bugie al ragazzino a cui cresceva il naso per non aver detto la verità, il passo è breve e così arriva l’affermazione del consigliere di opposizione:

“Sindaco lei è un Pinocchio e non permette agli altri di darle una mano perché è un presuntuoso”.

Minicuci è stato per questo richiamato dal Presidente Marra che ha chiesto “un linguaggio consono all’aula”.

“Il sindaco aveva promesso, a noi ed alla città, un consiglio comunale, entro questo mese, per discutere dell’aeroporto. Quando arriveremo a non avere più voli allora si dirà che la colpa è sempre di qualche altro.

A questo, si aggiunge anche il Consiglio comunale aperto, richiesto da oltre 400 cittadini che ancora non è pervenuto. Cosa si aspetta? La decisione del Consiglio di Stato forse.

Come opposizione avevamo avanzato anche la richiesta – ha proseguito Minicuci – sulla discussione del tema di rifiuti, non solo sulla loro gestione. Vogliamo capire che cosa dobbiamo fare, anche alla luce dei recenti risvolti sul blocco dell’affidamento del bando.

Lei, in campagna elettorale, ha detto che il 1 novembre avrebbe risolto il problema dei rifiuti. Forse ha sbagliato giorno, confondendolo con il 2, quello dei morti. La scadenza di Avr poteva essere prorogata, il problema è che non c’era bisogno di fare terrorismo psicologico”.

Allo scadere del termine che impone il passaggio di parola, segnalato dal Presidente del Consiglio che, secondo Minicuci “ha un orologio che va avanti”, arriva un ultimo affondo per il primo cittadino:

“Lei è un incompetente ed anche un trasportatore di materiali ferrosi di alcuna utilità” (Carrialandi ndr.).