#ReggioNonSiFerma. Facciamo vivere il 'buon senso'

Negli ultimi tre giorni molti commercianti hanno accertato un calo del fatturato di oltre il 50%. Tutte le attività turistiche (alberghi, b&b, ristoranti, pizzerie, esercizi commerciali etc...) sono in ginocchio.

Strade semivuote, negozi deserti, feste annullate e supermercati ‘saccheggiati’. Vuoti i banchi di scuola nelle aule, assenti migliaia di studenti, annullate partite di calcio, manifestazioni, concerti e grandi eventi.

Negli ultimi tre giorni molti commercianti hanno accertato un calo del fatturato di oltre il 50%. Tutte le attività turistiche (alberghi, b&b, ristoranti, pizzerie, esercizi commerciali etc…) sono in ginocchio.

Anche Reggio Calabria, come avviene in altre città italiane, continua a vivere il ‘panico’ da coronavirus (anche se in maniera ridotta). E tutto questo non può che creare una crisi senza precedenti. Piccoli e grandi imprenditori, in queste ore, sono in perdita. E di molto. In fumo, ogni giorno, centinaia, anzi migliaia di euro. Continuando di questo passo il baratro è più che vicino e l’economia reggina rischia davvero di affondare.

L’appello che rivolgiamo ai cittadini è dunque quello di tornare alla normalità. Di vivere la città come sempre. Di frequentare locali, di uscire, di vivere ‘normalmente’.

Il convegno che abbiamo seguito questa mattina al Grande Ospedale Metropolitano conferma che l’emergenza del coronavirus non rappresenta un vero pericolo. Almeno non per tutti.

Lo hanno ribadito il dott. Giuseppe Foti, primario del reparto di Malattie Infettive del G.O.M.. Lo ha confermato anche il prof. di Malattie Infettive all’Università di Roma Tor Vergata Massimo Andreoni che ai nostri microfoni ha dichiarato:

“In una Regione come la Calabria dove non ci sono casi non c’è motivo per non uscire di casa – spiega il dott. Andreoni – Dipende sempre dalla situazione circostante. Più casi ci sono più è necessario essere restrittivi. La corsa di prendere tutto quello che c’è al supermercato e barricarsi in casa non ha senso. Mi sembra più una paranoia isterica inutile. Dobbiamo stare tranquilli, soprattutto in Calabria”.

Se non torniamo alla ‘normalità’ dunque centinaia di attività rischiano davvero grosso. In particolare quelle di piccole dimensioni, entreranno prima in crisi di liquidità, poi chiuderanno i battenti.

L’appello che rivolgiamo ai nostri lettori quindi è quello di non barricarsi in casa. Non ce n’è motivo.

Con l’hasthag #Reggiononsiferma vogliamo cavalcare il messaggio già lanciato da Milano. Vogliamo anche noi ‘stimolare’ i cittadini, incoraggiarli a ‘non fermarsi’.

Perchè la psicosi da Coronavirus non può battere lo stesso coronavirus e il panico non può essere più diffuso dello stesso virus. I commercianti reggini non lo meritano. E l’ingiustificato cambiamento nelle abitudini dei cittadini non è giustificato.

L’allarme arriva anche da Confcommercio:

“La paura del coronavirus ha fatto danni enormi all’economia dei nostri commercianti. La psicosi è dilagante e così anche i nostri ristoratori e gli alberghi registrano una riduzione generalizzata del volume di affari di oltre il 40% rispetto all’annualità precedente. Il coronavirus a Reggio, fortunatamente, non si è visto. Purtroppo però ha già contagiato gravemente la nostra economia – dichiara in Presidente di Confcommercio Reggio Calabria Gaetano Matà. La cancellazione delle gite scolastiche, di prenotazioni, di ordini commerciali, la limitazione degli spostamenti, la tendenza della gente a replicare – ingiustificatamente – sul nostro territorio modelli di comportamento previsti esclusivamente per le zone definite a rischio del nord Italia, sta già arrecando un serio danno ai nostri imprenditori. Se per le zone rosse l’esecutivo ha giustamente previsto interventi a sostegno degli imprenditori e dei lavoratori, riteniamo che misure di sostegno debbano essere previste, a livello nazionale e locale, anche per i territori come il nostro che subiscono indirettamente le ripercussioni di questo fenomeno. Interventi di sostegno concreti sono necessari anche per le nostre imprese – continua Matà – e chiederemo in questo senso azioni dirette ed immediate ai Comuni della Provincia di Reggio Calabria ed alla Città Metropolitana. La riduzione generalizzata dei volumi di vendita che abbiamo registrato presso i nostri associati, considerati gli attuali elevatissimi “costi di gestione” di un’azienda, rende insostenibile la sopravvivenza della stessa e sono moltissime le imprese che non hanno il margine per farvi fronte a lungo termine. È serio il rischio che l’intero sistema economico locale, già fragile e fiaccato dalla crisi, imploda”.

Non esageriamo dunque. La situazione in Calabria, come affermato da medici ed istituzioni, è sotto controllo.

Appelliamoci al buon senso e freniamo la psicosi da coronavirus. Condividiamo questo messaggio: #Reggiononsiferma