Coronavirus, De Caprio (Fi): ‘Le polemiche le lasciamo al vento’
Il consigliere regionale di Forza Italia risponde al circolo del Pd, “Antonio Gramsci”, sulla verifica delle mascherine
22 Marzo 2020 - 14:37 | Comunicato

Il 17 marzo la camiceria Bottone dal 1976, su invito del consigliere regionale di Forza Italia Antonio De Caprio, ha consegnato un migliaio di mascherine in tessuto per l’emergenza coronavirus ai cittadini del Comune di Orsomarso.
Questa iniziativa è stata ben accolta dalla cittadinanza tranne che da qualche “politico”. Infatti, come riporta un comunicato stampa pubblicato sulle varie testate cartacee e on-line, il circolo “Antonio Gramsci” del partito Democratico del borgo tirrenico, richiede testualmente una “verifica urgente a tutela della salute e sicurezza pubblica” delle mascherine prodotte. Questa nota è stata inviata all’Asp, al prefetto e alle varie autorità tra cui il sindaco.
«Sono molto amareggiato da quanto ho letto questa mattina – dice Antonio De Caprio, consigliere regionale di Forza Italia già sindaco di Orsomarso-. Le mascherine, tengo a sottolineare come riportato nel comunicato stampa diffuso martedì scorso, sono state realizzate e donate come forma precauzionale e non come presidio sanitario. Riporto testualmente ciò che è stato pubblicato in cui ribadisco nuovamente che: “la mascherina non autorizza ad uscire senza un motivo valido, me è solo una forma di tutela che bisogna adottare nelle uscite più urgenti e necessarie”. Sicuro del fine solidale e benefico dell’iniziativa, che mai ha inteso sostituire le mascherine certificate e introvabili, ho proposto alla camiceria Bottone la possibile iniziativa, che ha dimostrato da subito disponibilità, credendo in me come persona e figura politica. La nota del PD assume ancor di più il sapore della beffa alla luce della pubblicazione del “VADEMECUM UTILIZZO MASCHERINE” da parte del Ministero dell’Interno.
Più precisamente – continua De Caprio – al di là della funzione di mera protezione e giammai di presidio sanitario, se ve ne fosse di bisogno, quelle donate si inquadrano nel punto “mascherine chirurgiche” o “fatte in case”, così come riporta l’associazione Asso.Forma, Agenzia formativa della Regione Piemonte, e chi meglio di loro può in questo momento indicarci quali regole seguire. La camiceria Bottone ha realizzato delle mascherine che possono essere utilizzate dalla popolazione circolante,da tutte le persone che lavorano o che sono costrette a farlo, le forze dell’ordine, gli uffici aperti al pubblico, gli addetti alla vendita di alimentari, così come cita la nota dell’Asso.Forma. Tengo ulteriormente a sottolineare che noi non abbiamo mai parlato di mascherine FFP3. Sono ulteriormente amareggiato – continua De Caprio – in quanto la consegna della mascherina era accompagnata da una mia ulteriore comunicazione, che non è stata letta con estrema attenzione, in cui precisavo che: “ La mascherina non ti autorizza ad uscire senza un valido motivo, ma è solo una forma di tutela che indosserai nelle uscite più urgenti e necessarie”. Questa nota, diffusa dal circolo “Antonio Gramsci”, evidenzia come, anche in circostanze così delicate e soprattutto umane, le persone non riescano a mettere da parte l’orgoglio e l’odio personale. Bisognerebbe battersi insieme in questo momento ed essere solidali invece di giocare a “guardia e ladri” dove spesso il ruolo si capovolge. Oggi stiamo parlando della salute di tutti noi, della tutela dell’essere umano e non di come schierarsi al prossimo ordine del giorno del consiglio comunale. Orsomarso, come tutta la Calabria, per dire l’Italia, ha bisogno di persone che s’impegnano per la tutela, in “primis”, e crescita, in “secundis”, del territorio in cui vivono e crescono i propri figli. La camiceria Bottone ha dedicato il suo tempo, bene prezioso che ancora oggi a molti sfugge, ai suoi concittadini.
Le collaboratrici e i collaboratori sono rimasti in laboratorio a lavorare con estrema passione invece di dedicarsi alla famiglia. Dov’è finita la sensibilità, mi domando, dove sono i valori che tanto elogiamo e mai applichiamo nella vita quotidiana. Non avrei mai pensato di dover rispondere ad una nota di siffata natura durante una PAMDEMIA. Bisognerebbe avere rispetto per se e per gli altri e sperare in un futuro che , al netto del dramma che stiamo vivendo, sapesse migliorare i rapporti umani e l’attaccamento alla nostra Terra.
