Coronavirus, l’ottimismo e la visione di Barreca (Giovani imprenditori): Ma ci serve competenza per ripartire

Il messaggio del presidente ai microfoni di Citynow: "Anch’io ho paura, ma solo l’unione può darci la forza"

“Ognuno di noi cerca sempre un punto di riferimento o una luce o un faro da seguire, io in queste settimana mi sono ritrovato a perdere la fiducia nel sistema economico e sociale, e credo che così abbiano fatto tanti colleghi che mi hanno chiamato. Ho cercato di trasmettere positività, anche se nel mio piccolo ho tanta paura. Poco fa ci siamo ancora confrontati sui clienti che non pagano, i dipendenti che magari hanno paura, sul mercato, su cosa potrà succedere. In modo analogo con i colleghi dell’agroalimentare, del tursimo e dei servizi, abbiamo toccato con mano quali sono i problemi. Che sono problemi comuni, quali l’incertezza, la ripartenza, il mutuo si il mutuo no, le tasse sospese o no. Questi sono i discorsi all’ordine del giorno. L’aspetto positivo è che ci siamo ritrovati uniti a parlare ed affrontare insieme questa crisi. Solo l’unione può darci la forza”.

Con queste parole Umberto Barreca, presidente Giovani imprenditori di Confindustria Reggio Calabria, ha descritto l’aria che si respira nel mondo delle imprese, dialogando con l’editore Davide Nucera nel corso dell’ormai consueta diretta di CityNow.it.

Prove di ottimismo e speranza, che gli imprenditori reggini, tutti insieme, hanno messo in un video per infondere fiducia ai giovani capitani d’industria reggini. Un bel messaggio, con piccoli assaggini di ottimismo, che uniscono la determinazione alla voglia di ripartire.

Per adesso però le difficoltà sono comuni un po’ a tutti. Le misure di contenimento del Covid-19, hanno costretto tante imprese ad abbassare le saracinesche, ad altri di intraprendere la strada del lavoro agile. Ma Barreca va sul concreto e sfata un mito:

Non si può risolvere tutto lavorando da casa. Secondo alcune stime potrebbe essere il 10% delle risorse impiegate quello coinvolto. Questo è possibile nelle grandi aziende, dalle banche alle assicurazioni, ma quelle che producono beni e servizi difficilmente possono permettersi di lavorare da casa. Da noi che ripariamo infrastrutture, ad esempio, lo smart working si riduce al solo 5%. L’abbiamo fatto nei settori amministrativi. Ma sicuramente abbiamo preso tutti gli accorgimenti del caso: abbiamo chiuso alcuni uffici, abbiamo aumentato gli interventi di pulizia con sanificazione dei locali e degli automezzi. Abbiamo chiuso diversi cantieri per scelta dei clienti, altri, in Veneto, sono aperti, perché le attività che eseguiamo rientrano tra quelle necessarie alla vita di tutti i giorni, e non si possono fermare. In altri casi  – ha aggiunto Barreca – abbiamo organizzato delle squadre supportate da un tecnico, in cantieri smart: partono da casa e vanno direttamente a lavoro e un incaricato fornisce il materiale per evitare che ci siano assembramenti in magazzino.”.

D’altra parte, spiega Barreca, i servizi per la distribuzione dell’energia elettrica non si possono fermare.

“Proprio in questi giorni abbiamo un presidio con nostri operatori nel comune di Serra San Bruno, zona rossa, nei pressi dell’ospedale, dove si lavora per continuare a dare energia ad un comune chiuso e cinturato”.

Lo stesso vale per i servizi e cavi elettrici e a banda larga, vista la saturazione dei principali server che hanno superato le percentuali di stress test per il traffico intenso a cui sono sottoposti in un momento in cui le misure di contenimento ci costringono tutti a casa.

Il presidente dei Giovani imprenditori reggini però non si dà per vinto. Guarda all’azione di governo con attesa, perché, dice, “siamo ancora all’aperitivo”. Le misure in corso, anche in via di definizione, per lui, sono solo le prime di una serie.

“Servono misure choc –tuona Barreca -. È successo qualcosa che nessuno poteva immaginare. Le azioni da intraprendere sono tante. I soldi che si intende utilizzare devono essere spesi e fatti circolare. Non conservati. Bisogna ripartire dal semplice, come le grandi opere”.

Ciò che chiede Barreca, e con lui il mondo imprenditoriale, è certezza e determinazione. Ma anche, se non soprattutto, competenza:

“Nel momento in cui ha deciso di agire il governo lo ha fatto senza aspettare cosa dicevano i partiti. Penso anche alla vicenda del Ponte Morandi. Dopo un anno siamo in fase avanzata. Il governo deve fare lo stesso. Deve agire. Non ci possiamo permettere tempi lunghi. Dall’altra parte ogni italiano deve pensare che lo Stato non è un bancomat illimitato. Ci serve competenza, al sud più che mai”.

Barreca tiene a sottolineare, nel suo ragionamento sotteso alla ripartenza, che oggi si vive di reputazione.

“Qual è la nostra nei confronti di fornitori e clienti – si domanda retoricamente -. Non entro in merito al servizio di report, ma sicuramente ci sono tanti giovani che sono andati via e che qui potevano avere un ruolo. Lo dico al governatore, siamo ancora in tempo per salvarci, perché stiamo ripartendo adesso. Avremo sicuramente delle risorse, ma serve competenza. Oggi la Calabria si gioca la grande opportunità di ripartire insieme agli altri. E paradossalmente noi partiamo in discesa. Perché il nostro margine di miglioramento è più ampio rispetto agli altri. Ma non dobbiamo continuare a sottometterci alla burocrazia, che ci tarpa le ali”.

Insomma in un panorama già depresso economicamente, come quello calabrese e reggino in particolare, Barreca si augura che il post emergenza possa rivelarsi un trampolino di lancio. Puntare sul turismo? Certo, ma non solo. Anche se Barreca aggiunge:

“Alcuni studi ci dicono che cambierà il turismo. Che si riscopriranno i borghi e che le famiglie andranno in vacanza in macchina. La Calabria parte avvantaggiata, è la regione dei borghi. Ma poi, si deve lavorare sulla zona franca sul Porto di Gioia…”

Il presidente dei Giovani imprenditori in tal senso si associa al messaggio dell’editore Nucera: consumare locale, dalla vacanza al cibo. “Abbiamo tutto non ci manca niente – dice -. In più, a causa di questa emergenza, sta tornando uno spirito di appartenenza alla terra e all’azienda del territorio”.

Ai saluti finali Barreca, dopo aver ringraziato chi è in trincea in questi giorni, evidenzia una nota positiva per i reggini:

Ci siamo attenuti alle regole dettate da governo e protezione civile. I dati di oggi sono i migliori d’Italia. Ci stiamo dimostrando un popolo coeso, e noi di essere i migliori. Questo deve confortarci. E lo stesso impegno lo dobbiamo metterlo per ripartire. Tutti insieme, andrà tutto bene…