Terzo mandato, la Corte decide: De Luca e Zaia in bilico. Rimbalzi politici anche in Calabria
La Corte Costituzionale decide sul terzo mandato: attesa per De Luca e Zaia. In Calabria Falcomatà punta alla candidatura, ma i 5 Stelle frenano
08 Aprile 2025 - 12:10 | Comunicato Stampa

Domani, martedì 9 aprile, la Corte Costituzionale si pronuncerà su una questione destinata a ridisegnare gli equilibri politici di molte regioni italiane: la legittimità del terzo mandato per i presidenti delle Regioni. Un verdetto che interessa da vicino due figure di peso del panorama politico nazionale — Vincenzo De Luca (Campania) e Luca Zaia (Veneto) — ma che potrebbe avere ripercussioni profonde anche sulla Calabria.
De Luca (PD) punta al tris, ma il partito frena
Il governatore uscente della Campania Vincenzo De Luca ha più volte dichiarato la propria volontà di ricandidarsi per un terzo mandato. Tuttavia, la linea del Partito Democratico, al momento, sembra diversa. La segretaria Elly Schlein guarda avanti e punta a un candidato unitario con il Movimento 5 Stelle. Tra i nomi in campo, si era vociferato quello del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, ma l’ipotesi è stata smentita dal suo entourage.
Nel frattempo, anche il centrodestra valuta le proprie opzioni, tra cui un suggestivo quanto improbabile “piano Piantedosi” — subito smentito dal diretto interessato — e una momentanea battuta d’arresto di Fulvio Martusciello (FI) dopo la recente inchiesta giudiziaria.
Zaia (Lega) e la sfida del consenso popolare
In Veneto, il consenso personale di Luca Zaia è ancora altissimo. A dimostrarlo, la raccolta di oltre 100mila firme a favore della sua ricandidatura. Tuttavia, anche per il leader leghista la strada è legata alla pronuncia della Consulta. In caso di stop, la “linea del Piave” invocata dalla Lega impone comunque un candidato del Carroccio, con i nomi di Alberto Villanova e Alberto Stefani in prima fila.
Calabria: lo scatto di Falcomatà e il muro dei 5 Stelle
In Calabria, le grandi manovre per le Regionali sono già iniziate: Giuseppe Falcomatà ha annunciato la propria disponibilità a candidarsi alla presidenza della Regione per il centrosinistra.
Una mossa tutt’altro che inattesa: sin dal ritorno alla guida di Reggio Calabria, Falcomatà lavora con discrezione ma costanza in questa direzione. Tuttavia, l’ostacolo principale si chiama Movimento 5 Stelle. Il partito guidato da Giuseppe Conte punta ad avere voce in capitolo nella scelta del candidato in Calabria.
Il nodo Campania-Calabria: le scelte a Napoli condizionano il Sud
La pronuncia della Corte Costituzionale potrebbe avere un effetto domino: se De Luca fosse costretto a farsi da parte, i 5 Stelle potrebbero ottenere la guida della Campania (con Roberto Fico in pole position), lasciando così spazio al PD in Calabria. Uno scenario favorevole per Falcomatà, che vedrebbe aumentare le proprie chance.
Ma lo scacchiere è complesso: in Puglia, altra Regione cruciale per il centrosinistra, è l’eurodeputato ed ex sindaco di Bari Antonio Decaro il nome più accreditato. Decaro è molto vicino a Falcomatà, ma una sua candidatura a marchio PD potrebbe costringere il partito a lasciare la Calabria ai 5 Stelle per equilibrare le scelte.
La Corte Costituzionale si trova davanti a un bivio: se confermerà il limite dei due mandati, De Luca e Zaia dovranno abbandonare le ambizioni personali, costringendo le coalizioni a scegliere nuovi nomi. Se invece prevarrà l’autonomia regionale, i due leader potrebbero scendere nuovamente in campo, rischiando però di spaccare le rispettive alleanze.
In entrambi i casi, la decisione della Consulta sarà un punto di svolta per il centrosinistra e il centrodestra, non solo in Campania e Veneto, ma anche in Calabria.
