Governo, Falcomatà per il Conte "ter": 'Crisi intempestiva lontana dai bisogni delle persone'

Il sindaco di Reggio Calabria sarebbe favorevole ad un nuovo Governo Conte (il terzo): "La politica non può occuparsi di se stessa"

La crisi di governo entra nel vivo dopo le dimissioni del premier Conte. Il primo giro di consultazioni ha visto protagonisti, al Quirinale, i presidenti di Senato e Camera Casellati e Fico che hanno esposto le loro riflessioni al Presidente Mattarella.

Adesso, è la volta dei leader dei partiti ed i nomi, a parte quello dell’attuale Premier, non sono di certo pochi. Il Pd, però, ha le idee chiare ed il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, in riunione con il suo partito, ha esposto un chiaro e netto “si” al Conte Ter.

Conte “ter”, il sindaco Falcomatà vota per il “si”

giuseppe falcomata

Così come auspicato dal suo partito di appartenenza, anche il primo cittadino di Reggio Calabria ha esposto in un tweet la necessità di avere la continuità del Governo:

“La crisi di governo risulta totalmente intempestiva, lontana dai bisogni reali delle persone. Mentre il Paese combatte l’emergenza sanitaria e fa i conti con la crisi economica, mentre le saracinesche si abbassano e i lavoratori rischiano di rimanere a casa, la politica non può continuare ad occuparsi di se stessa”.

Ha scritto Falcomatà a margine della riunione della Direzione Nazionale del Partito Democratico.

“Condivido le preoccupazione del segretario Nicola Zingaretti – ha aggiunto Falcomatà – pieno sostegno alla sua relazione in Direzione nazionale. C’è bisogno subito di un Governo solido che possa contare su un’ampia base parlamentare, capace di affrontare le sfide cui ci mette di fronte la pandemia, il piano per le vaccinazioni, il recovery plan, il rilancio della sanità, le politiche del lavoro, la riforma fiscale e le riforme istituzionali. Ora bisogna fare presto”.

L’appello di Zingaretti a Mattarella

Il numero uno del Pd, Nicola Zingaretti, secondo quanto riportato da Ansa, non ha fatto segreto della sua opinione ed ha esposto al Capo dello Stato una chiara visione:

“Io condivido e chiedo il mandato sulla proposta a Mattarella di un incarico a Conte per dare vita ad un governo che raccolga il suo appello a un nuovo governo europeista che possa contare su ampia base parlamentare. Anche grazie al Recovery plan non dobbiamo avere come obiettivo di restaurare l’Italia che c’era prima ma costruirne una nuova. Per questo non si può consegnare a questa destra il nostro Paese”.

Zingaretti ha aggiunto:

“Il tema del rapporto con Iv non ha nulla a che vedere con il risentimento per il passato ma di legittimi dubbi fondati per il futuro. Nessun veto ma un aspetto politico da tenere in considerazione perché verremo giudicati in merito alla sincerità e credibilità delle parole per definire il governo che decideremo insieme di sostenere.

“Proviamo perché noi non abbiamo mai voluto o auspicato elezioni politiche anticipate e non le vogliamo ora. Hanno fatto bene coloro che in questi giorni, dopo l’apertura della crisi al buio, hanno segnalato questo pericolo perché esso è reale. Segnalare per la strada il pericolo di una buca è l’opposto della volontà di volerci finire dentro”.

E la direzione nazionale del Pd all’unanimità ha espresso voto favorevole sull’ordine del giorno presentato e sulla relazione del segretario Zingaretti. Alla delegazione Pd è stato dato dunque mandato di proporre al presidente della Repubblica l’incarico a Conte.