Decreto riaperture, rimane il coprifuoco alle 22. Lega si astiene, Salvini tuona
Passa la linea del premier Draghi, deciso a non allungare l'orario del coprifuoco alle 23.
21 Aprile 2021 - 22:57 | di Redazione

Il Decreto sulla riaperture causa i primi malumori all’interno del Governo Draghi. Il coprifuoco alle 22 (e non solo) i motivi del fastidio della Lega di Salvini, che si è astenuta dal voto. Passa la linea del premier, deciso a non allungare l’orario del coprifuoco alle 23.
Il limite delle 22 resterà in vigore almeno fino al primo giugno, poi si valuterà sulla base dell’andamento della pandemia. Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri prevede, fra le altre cose, anche il prolungamento dello stato d’emergenza al 31 luglio.
Salvini al termine del Cdm ha spiegato le motivazioni dietro alla scelta della Lega di astenersi.
“La Lega non ha votato il decreto perché lo volevamo più coraggioso. Crediamo che gli italiani abbiamo diritto a più fiducia, bisogna correre e curare, curare anche la mente, perché gli italiani non ne possono più.
La Lega – spiega Salvini – chiede di dare fiducia agli italiani che hanno dimostrato per un anno pazienza e rispetto delle regole. Non potevamo votare un decreto che continua a imporre chiusure, coprifuoco, limitazioni.
I dati sanitari fortunatamente sono in netto miglioramento: negli ultimi giorni sono migliaia i letti di ospedale che si sono liberati. Con rigidi protocolli di sicurezza, con prudenza e mantenendo le distanze, si può anzi si deve tornare a vivere e lavorare al chiuso e all’aperto”.
Immediata la replica di Pd e 5Stelle, che hanno parlato di una scelta da parte della Lega che mette in discussione l’unità nazionale.
