Interviste, una dietro l’altra, con immagini esclusive, momenti epici e racconti inediti.
Gianni, Santo e Donatella Versace narrati da chi ha avuto l’onore ed il privilegio di stargli affianco.
Nel nuovo documentario ‘La saga dei Versace‘ si mostrano i caratteri dei tre fratelli, protagonisti indiscussi della moda, con retroscena, curiosità, aneddoti.
Si parte dal 1972, quando Gianni Versace lasciò Reggio Calabria.
“Era il 5 febbraio. Ce l’ho ancora segnato”.
Questo il ricordo del fratello Santo.
Gianni fondò una piccola azienda familiare che in pochi anni si sarebbe trasformata in un impero globale.
Con il fratello maggiore ad occuparsi dei mercati finanziari e la sorella Donatella nel dietro le quinte come direttore artistico, Gianni puntellò una triade imbattibile del mondo della moda.
Fu all’apice della fama che lo stilista venne improvvisamente ucciso da un serial killer, nel 1997; una tragedia che fece pensare al declino della maison Versace.
Ma come in tutte le saghe che si rispettano, è stato il legame di sangue a prevalere: nonostante il dolore incommensurabile in seguito al lutto, Donatella Versace assumerà le redini dell’azienda riuscendo a imporre la propria leadership, nonostante la designazione della nipote Allegra (figlia di Gianni) come erede di maggioranza, le dipendenze e la chirurgia plastica: sarà lei a tenere a galla l’impero.
In attesa dell’uscita del film ‘I Versace’ diretto da Mimmo Calopresti, su arte.tv è visibile gratuitamente, fino al 26 agosto, il documentario di Olivier Nicklaus in cui si racconta il viaggio imprenditoriale, tra luci e ombre, della maison nata nel 1978 dal talento reggino di Gianni Versace.