Il dottore Condemi sulla vicenda Grassani, il pignoramento della curatela, la Urbs Reggina, il S. Agata

Vicende extracampo che continuano a caratterizzare

Vicende extracampo che continuano a caratterizzare dialoghi e trasmissioni radiofoniche e televisive, sentenze, ricorsi, penalizzazioni e tanto altro. E’ stato così anche in occasione della puntata “Momenti Amaranto” in onda su Video Touring con il dottore Fabrizio Condemi, curatore del fallimento della Reggina Calcio, al quale, essendo un esperto in materia, è stato chiesto di rendere più chiaro il quadro della situazione che oggi vede interessata la Urbs Reggina, partendo dalla vicenda Grassani:

“C’è stata l’udienza pre fallimentare davanti al Giudice relatore. La mia lettura è che il rinvio scaturisce perché una delle parti, immagino la Reggina, in virtù degli eventi nuovi che si possono essere verificati, ha chiesto una più approfondita lettura della documentazione, ottenendo il si del Giudice, quindi non direi che al termine della giornata di oggi ci sia stato un vincitore.

Non essendosi completato il percorso in questa prima seduta, il Giudice raccoglierà gli elementi che poi andrà ad esporre al collegio che da quel momento ed in breve tempo, andrà a decidere. Chiaramente questo non avverrà esattamente giorno 11 gennaio 2019 immagino, ma probabilmente qualche giorno dopo.

E’ giusto ribadire che queste situazioni non si creano all’improvviso, si sono accavallate tutte una serie di vicende che hanno portato a questo stato di cose.

La Reggina 1914 è una società di capitali, quindi privatistica, pertanto l’eventuale consegna al sindaco rimane qualcosa di simbolico, in quanto la responsabilità amministrativa rimarrebbe sempre alla P&P. Semmai potrebbe essere un passaggio importante nell’avviare una serie di relazioni e dialoghi con nuovi imprenditori e quindi cercare di salvare il salvabile.

La nostra posizione è diversa da quella dell’avvocato Grassani. Intanto come curatela non abbiamo fatto alcuna istanza di fallimento. Il credito che vantiamo è quello del fitto del ramo d’azienda. Una volta ottenuto il decreto ingiuntivo non opposto dalla Urbs Reggina, avendo il pignoramento delle somme presso la Lega, d’accordo con la società, abbiamo concesso l’opportunità di spalmare l’importo per tutto il corso del campionato, proprio per dare la possibilità alla Reggina di intervenire sul pagamento degli stipendi e sul calciomercato.

Per quello che riguarda la situazione curatela Reggina Calcio, faccio un breve riepilogo della situazione. Dopo il fallimento di quella società ed il passaggio ai curatori, vista la ristrettezza dei tempi, si è fatto un fitto di azienda dell’intero patrimonio all’allora ASD Reggio Calabria, con l’obiettivo unico di arrivare alla cessione definitiva, niente di diverso da quello che è successo in altre piazze, gli esempi sono tanti. Noi siamo liquidatori non gestori. Un percorso che, però, con la Urbs Reggina si è interrotto.

Oggi, il fitto dei beni è stato concesso ad un soggetto diverso da chi gestisce il “pallone”, con l’ASD Magna Grecia che sta cercando di valorizzarli il più possibile e tra gli obiettivi sicuramente quello di ottenere dalla FIGC il cambio di denominazione. Ma questo non significa realizzare una Reggina bis, potrebbe essere invece un passo importante per la programmazione futura. Dopo la recente sentenza, sappiamo che questo non è avvenuto per un ritardo nella presentazione della richiesta, ma è fattibile.

In attesa di un bando che verrà promulgato, il signor Girella ha, rispetto agli altri, nel caso in cui dovesse vincerlo, il vantaggio di una cifra versata in questa stagione, ricordando che il fitto scadrà il prossimo 30 giugno del 2019, ma si potrebbe pensare anche ad un rinnovo del fitto stesso. La concessione ereditata arriva fino al 31 dicembre del 2020 con un accordo fatto con la Città Metropolitana, e lo si è letto in quel bando congiunto, che prevede l’estensione di sei anni della gestione. Ma questo è un aspetto da rivedere e sul quale bisogna ragionarci”.