EcoJazz, musica e bellezza ad Ecolandia con Bungaro 4et e Ornella Vanoni

Grande spettacolo in chiusura del festival. "Da uomo del Sud - ha commentato Bungaro - sono stato particolarmente contento di essere tornato in Calabria a cantare"

Porre accanto ad un paroliere dalla fine sensibilità e dalla innata raffinatezza, una grande artista, essenza di classe, stile, personalità ed eleganza, equivale a predisporre gli elementi per un’alchimia poetica e artistica unica.

Così, sul palco di Ecolandia, è nato lo spettacolo magico e denso di emozioni, frutto dell’incontro sorprendente tra la cantante italiana con la carriera più lunga, Ornella Vanoni, e colui che viene definito il fine autore delle donne, Bungaro.

Un concerto che ha lasciato un’impronta memorabile nel già ricco cammino, giunto alla 28^ edizione, di Ecojazz festival, in memoria del giudice Antonino Scopelliti e di tutte le vittime per la Giustizia, con la direzione artistica di Gianni Laganà.

Il festival è stato promosso dall’associazione Art Blakey, anche quest’anno in partenariato con l’associazione Azimut Alta Formazione, con il patrocinio della Regione Calabria, della Città Metropolitana e del Comune di Reggio Calabria e con l’adesione della fondazione Antonino Scopelliti.

Complice la forte carica suggestiva del palco di Ecolandia di Arghillà, il pubblico, che ha sfidato le condizioni meteo incerte, è stato premiato con uno spettacolo emozionante apertosi con i saluti del direttore artistico di Ecojazz, Giovanni Laganà, e del direttore del parco Ecolandia, Pietro Milasi.

“Ringraziamo Gianni Laganà ed Ecojazz – ha dichiarato il direttore del parco Ecolandia, Pietro Milasi – per questa serata di notevole spessore musicale con la quale confermiamo l’impegno del Parco a porsi come luogo di incontro e crescita sociale del territorio, in cui alimentare la volontà di cambiamento che, per le vicissitudini che contraddistinguono la nostra storia, non può che nutrirsi di cultura”, ha dichiarato Pietro Milasi. Sulla stessa lunghezza d’onda, Lele Bellomi, presidente dell’associazione Azimut Alta Formazione secondo la quale “Ecolandia si rivela sempre più un parco che racchiude in sé la bellezza del paesaggio, la storia del nostro territorio e una ritrovata ricchezza culturale. Operiamo in un quartiere particolare, in cui tutto sembrava perduto. Invece, ostinatamente, noi proseguiamo con le nostre attività che, anche durante il resto dell’anno, sono rivolte alla cittadinanza e, in particolare, alle scuole al fine di proporre esperienze nuove ed importanti”.

“Sono particolarmente contento – ha dichiarato il direttore artistico di Ecojazz, Gianni Laganà – di avere concluso questa edizione di EcoJazz con un evento musicale di tale spessore.

Il mio auspicio è che musica e bellezza sempre trionfino in EcoJazz tanto per la qualità degli ospiti e per l’originalità dei concerti, che anche quest’anno abbiamo assicurato al nostro pubblico, quanto per la forza derivante dalla nobile causa di memoria del giudice Antonino Scopelliti e di tutte le vittime per la Giustizia.

Nell’ispirazione autentica di EcoJazz, al servizio di questa causa si pongono, infatti, proprio la musica e la bellezza che salverà il mondo. Impossibilitata ad essere presente in occasione di questo evento finale, la figlia del giudice Scopelliti, Rosanna, che presiede una fondazione intitolata al padre, ha inviato i suoi affettuosi saluti, rinnovando la suo plauso per l’impegno di memoria che EcoJazz instancabilmente onora da 28 anni.

Io credo che questo festival regga ancora proprio per la sua tenacia e la sua capacità di resistere”, ha concluso Gianni Laganà.

La musica e la bellezza sono state davvero di casa ad Ecolandia in occasione dell’evento conclusivo di EcoJazz. Ad incantare la platea l’intarsio di musica d’autore e sonorità Jazz dell’artigiano della musica, Bungaro, chitarra e voce, e del suo quartetto composto da Amedeo Ariano alla batteria, Raffaele Casarano al sax, Antonio De Luise al contrabbasso, Antonio Fresa al pianoforte.

Bungaro 4et ha accolto e accompagnato la cantante italiana con la carriera più lunga, Ornella Vanoni, nell’interpretazione di alcuni dei suoi più grandi successi tra i quali Domani è un altro giorno, Tristezza, L’appuntamento, Senza Fine e l’intramontabile Sapore di Sale. ù

Ha giocato molto con il pubblico, dandosi con la sua inossidabile arte e anche con la sua fine ironia, fotografando le contraddizioni e l’incertezza di questa epoca in cui resiste ancora l’Amore come valore spirituale e universale, capace di farsi attendere per ore sotto la pioggia, e capace di assumere le sembianze di un fedele animale a quattro zampe. “Ti amano sempre e non ti lasciano mai”, ha detto pensando al suo cagnolino lasciato a casa. Una donna libera da ogni convenzione che ha dominato il palco con personalità, leggerezza e spirito.

C’è stato spazio anche per un successo più recente. Con Pacifico, Antonio Fresa e Cesare Chiodo, Bungaro ha, infatti, scritto per Ornella Vanoni anche Imparare ad Amarsi, interpretata sul palcoscenico di Sanremo proprio dal trio Vanoni, Bungaro e Pacifico nel 2018.

Un palcoscenico prestigioso che Bungaro aveva calcato anche da solo in passato, ad esempio nel 2004, con il brano Guardastelle con cui aveva vinto il Premio della Critica e che ha riproposto in questo concerto.
“MareDentro – ha spiegato Bungaro, al suo primo concerto a Reggio Calabria città – è un viaggio dentro i 25 anni della mia carriera con canzoni che tornano a casa via mare, nuovamente arrangiate in questo percorso che è diventato un album che raccoglie le canzoni che ho avuto il privilegio di scrivere per grandi donne della musica italiana e internazionale, come Ornella Vanoni, appunto, ma anche Fiorella Mannoia, Malika Ayane, Miùcha Buarque de Holanda, Paula Morelembaum, Kay McCarthy.

Questa è un’occasione per riproporle nel modo in cui sono nate, con la forza dell’ispirazione che ha guidato la mia penna”, ha spiegato ancora Bungaro. Insomma un’occasione importante per condividere con il pubblico canzoni scritte da lui e rese celebri da straordinarie interpreti della musica italiana contemporanea; canzoni alle quali Bungaro, restituendo una certa dimensione primigenia in un’atmosfera intima e profonda, regala altra vita, questa volta, con la sua voce e la sua interpretazione.

MareDentro è dunque un’esperienza di incontro e condivisione. “La musica è questo per me: la gente, la vita, la semplicità, l’imprevedibilità, l’originalità dove realmente palpita la verità”, ha detto. Un dono che ad Ecolandia ha indossato le parole e le note de Il mare immenso, scritta per Giusy Ferreri, e di due canzoni scritte per Fiorella Mannoia: Perfetti Sconosciuti, colonna sonora dell’omonimo film diretto da Paolo Genovese vincitore del Ciak D’Oro e del Nastro D’Argento, candidato ai David di Donatello per la migliore canzone originale, e Io non ho paura, interpretata dal suo autore in un assolo con chitarra intimo ed intenso.

Un sodalizio umano e artistico lega anche Bungaro e Fiorella Mannoia con cui, nell’album Arte, ha inciso anche il brano Deserto, con il quale ad Ecolandia ha aperto il concerto, scandito da altri brani del suo originale repertorio.

Tra questi, molti tratti dall’album Mare Dentro Il viaggio: Agisce, Prato, Passione, Apri le braccia (unica versione italiana di Once in a lifetime di David Byrne dei Talking Heads), Lu Viddicu Di Lu Mundu (L’ombelico Del Mondo), presa in prestito da Jovanotti e rivisitata in dialetto brindisino, e Se rinasco in una vivace esecuzione per pianoforte a quattro mani. Con Occhi belli, tornata di recente nel repertorio di Bungaro, è stato anche dedicato un pensiero a Fabrizio Frizzi che confidò a Bungaro di essersi innamorato della moglie Carlotta Mantovan proprio sulle note di questa canzone.

“Da uomo del Sud – ha commentato Bungaro – sono stato particolarmente contento di essere tornato in Calabria a cantare. Farlo in una location di tale suggestione è stato anche molto emozionante. Sentivo e sapevo che ci sarebbe stato un pubblico caloroso ad aspettarmi.

Sono, inoltre, particolarmente orgoglioso che il nostro concerto chiuda EcoJazz, festival capace di esprimere bellezza e qualità. Con Gianni Laganà stiamo pensando ad una masterclass a Reggio Calabria rivolta a giovani cantautori che intendano mettersi in gioco tra scrittura e musica. Una bella scommessa, da proporre e promuovere in una terra bellissima, nella quale credo molto”, ha commentato Bungaro.

“Affascinato dallo spessore artistico di Bungaro, prenderà corpo questa idea di promuovere un corso per cantautori qui a Reggio Calabria. Sarebbe una qualificata opportunità per i giovani appassionati di musica e un’occasione di riscatto per i talenti del nostro territorio, che necessita di forti e indifferibili sollecitazioni”, ha sottolineato Gianni Laganà, direttore artistico di EcoJazz.