Elezioni Comunali Reggio, il Patto civico candida Maria Laura Tortorella a sindaco
Il Laboratorio politico ufficializza la propria proposta politico elettorale di matrice civica: dietro di noi non c’è nessuno
19 Febbraio 2020 - 20:45 | di Claudio Labate
Sarà Maria Laura Tortorella, dirigente in forza alla Prefettura reggina, la candidata a sindaco per il Laboratorio politico Patto civico. La presentazione della candidatura è avvenuta questa sera nella sede di via Giulia, alla presenza di un folto pubblico, accorso per sostenere le ragioni di una discesa in campo che assume i connotati di una vera e propria sfida, politica ed elettorale.
“Mancano 3 mesi alle elezioni – dice una emozionata Tortorella ai microfoni di CityNow -, ed oggi abbiamo deciso di lanciare questa sfida alla città. Non una sfida chiusa, ma una sfida che può incontrare altri compagni di viaggio, ma certamente una sfida di novità e di radicalità democratica, di partecipazione democratica, di esperienza che nasce dal basso e da lontano”.
La proposta politica del Laboratorio è stata offerta ed illustrata alla cittadinanza dalla coordinatrice Francesca Stillitano che ha definito la Tortorella come una grande amante di Reggio, e come persona competente che si è formata col tempo e sul campo.
“Oltre al percorso lavorativo – dice Stillitano – ha affiancato quello di cittadinanza attiva, rendendosi partecipe della città e acquisendo consapevolezza delle problematiche della stessa”.
L’obiettivo è quello di poter contribuire alla rinascita della città e riscrivere una nuova pagina,
“rompere col passato, anche se non siamo contro nessuno, ma quando si tocca il fondo si può solo rinascere” aggiunge la coordinatrice.
Il Laboratorio, insomma, dopo anni di lavoro sottotraccia, ha scelto di scendere in campo con una propria lista e un proprio candidato a sindaco, coronando un percorso che parte da lontano, dal 2018, ma che ha atteso due anni per venire alla luce, anche perché nel frattempo si era provato anche a lavorare con gli altri che in campo c’erano già.
“Ci siamo incontrati con tante realtà, abbiamo partecipato ai loro incontri e li abbiamo ospitati anche in questo spazio”.
Confronti ci sono stati con Reggio Bene Comune di Filippo Sorgonà e con La Strada di Saverio Pazzano ma ognuno ha poi liberamente deciso di proseguire il proprio percorso.
Oggi il Laboratorio Politico si presenta come una forza civica, pura.
“Siamo liberi – sottolinea Francesca Stillitano – dietro noi non c’è nessuno e questo non ci impedirà di andare a fondo alle cose. Oggi, dopo anni di impegno, siamo pronti a metterci la faccia e scendere in campo, attori insieme ad altri, per occupare gli ‘spazi liberati’ e per porci a servizio della nostra Città con passione, conoscenze e competenze”.
Dunque, per ora, né con la destra né con la sinistra:
“Non potremmo mai ritrovarci in valori che non ci appartengono – chiarisce Maria Laura Tortorella -. Combatteremo sempre per i valori di inclusione e di resistenza alla ‘ndrangheta, per offrire un’alternativa ai poteri forti della nostra città. Per arginare i fenomeni di razzismo e fascismo che ancora emergono”.
“Siamo consapevoli di non rappresentare in questo momento storico la sola alternativa civico-politica ed è per questo – aggiunge Stillitano – che la nostra è una proposta aperta a tutti quei cittadini, realtà e Movimenti civici che vogliano condividere un percorso di radicale rinnovamento dell’Istituzione municipale all’insegna della democrazia partecipata”.
Il programma è in qualche modo già definito, ma ovviamente ancora aperto al contributo di chi si riconosce nei principi e nei valori del Patto civico.
“Un programma che vuole provare a riportare Reggio ad essere una città vivibile – conclude la candidata a sindaco -. Ci sono una serie di strumenti offerti dalla normativa vigente che non impongono dei cambi di paradigma o delle scelte normative, sono di per se già pronti, vanno applicati quei correttivi perché diventino realtà. Mi riferisco in particolare ai diritti delle persone che spesso non hanno risposte in termini di servizi. La città cresce se gli ultimi crescono e se non ci sono sacche di persone a cui non è garantita la giustizia sociale”.