Elezioni regionali, Toninelli: 'Rabbrividisco al pensiero del M5s fuori dalla Regione'

L’ex ministro chiude la due giorni in Calabria rilanciando il Movimento e avvertendo: “Chi non sostiene Aiello si assume proprie responsabilità”

Si è conclusa a Lamezia Terme la due giorni dedicata alla Calabria, dell’ex Ministro delle infrastrutture e dei trasporti nel primo Governo Conte, Danilo Toninelli. L’esponente di spicco del Movimento 5 stelle era giunto in Calabria, a Sibari, martedì sera, dedicando la giornata di ieri a Cosenza, Vibo Marina, Gioia Tauro, Reggio (dove ha partecipato al comizio di Francesco Aiello) e Palmi. Questa mattina, invece, Toninelli è stato a Favazzina e a Scilla, per poi chiudere a Lamezia.

Parlando con i giornalisti Toninelli sottolinea la rinnovata attenzione da parte del governo per la Calabria. Ricorda quanto fatto per il Porto di Gioia Tauro, “salvato e rilanciato”, e sugli aeroporti offre la sua ricetta: “Va fatta una ricapitalizzazione di Sacal, evitando che il privato vada a sovrastare la parte pubblica, ed una serie di maggiori investimenti per rafforzare i singoli aeroporti”.

Sull’alta velocità rivendica di aver cambiato l’approccio:

“Non più una grande opera a cui destinare tutti i soldi, ma tante medie e piccole opere diffuse su tutto il territorio nazionale. Prima che il M5s portasse un treno ad alta velocità a Sibari non c’era nulla. Certamente c’è tanto ancora da fare, ma c’è l’attenzione del Governo”.

L’appello al voto serve ancora una volta per sottolineare l’opera del Movimento:

“Se c’è un solo calabrese che pensa che un Salvini di turno che ha sempre schifato i meridionali e i calabresi, che una forza politica come Forza Italia che fino a pochi anni fa aveva il suo massimo esponente in Scopelliti, o un Oliverio che ha devastato la sanità calabra, possa ancora rappresentarli, io credo che faccia attività autolesionistica a meno che fa parte di quel sistema di clientele e di associazioni criminali quali la ‘ndrangheta e quindi è obbligato a votare per questo sistema. Ma se sei un calabrese libero l’unica forza politica che puoi votare è il Movimento 5 stelle”.

Toninelli chiarisce anche l’attuale situazione interna al Movimento calabrese che sul nome del candidato si è palesemente spaccato:

Francesco Aiello è stato votato dagli iscritti e maggiore legittimazione non esiste. Se qualcuno non vuole sostenerlo se ne assumerà la responsabilità. Io sono lombardo ma darei tutto per la Calabria. L’ho dato da ministro e da semplice cittadino, per il semplice fatto che i calabresi meritano di più. Indipendentemente dai singoli che contano poco qua c’è una forza politica che veramente vuole aiutare la Calabria ed è l’unica che può dire di averlo già fatto. Il solo pensiero di non vedere il Movimento rappresentato nel Consiglio regionale calabrese io rabbrividisco per i calabresi perché senza noi continueranno a tenere la Calabria e calabresi in ginocchio, senza infrastrutture, senza legalità e senza quel contesto che permette di far crescere la Calabria”.

La mattinata

A Favazzina l’ex ministro, accompagnato da rappresentanti del movimento e da semplici cittadini si è soffermato su quella che “avrebbe dovuto essere una bellissima spiaggia”, ma che una violenta mareggiata ha praticamente spazzato via. Accompagnato dal candidato Giuseppe Auddino, e dal coordinatore della campagna elettorale calabrese, Paolo Parentela, Toninelli punta l’indice contro le istituzioni – città metropolitana in primis – che pur sapendo dalle previsioni meteo cosa poteva succedere non hanno fatto nulla per evitarlo”. Ma il suo obiettivo è il centrodestra. Scuotendo la testa rimarca l’assenza della politica: “Qua abbiamo Reggio Calabria, Scopelliti ha comandato politicamente questa regione e per tantissimi anni la città, è in galera, ha lasciando un buco nei bilanci di 170 milioni di euro”. Subito dopo ha ricordato come il Movimento ha stanziato i fondi per il dissesto idrogeologico. Snocciola cifre e numeri importanti, ma avverte: “il problema è che quando arrivano alla città metropolitana di Reggio Calabria, o in alcune Regioni che non hanno degli amministratori capaci e in buona fede per gestirli, non arrivano”. Il riferimento è alle protezioni alla spiaggia di Favazzina che mancano: “Non c’è stata una politica che evitasse che si creasse un disastro”. “Il fallimento è quando i soldi ci sono ma non sono utilizzati” dice ricordando i 9,8 milioni stanziati per il dissesto idrogeologico della Calabria.

La tappa successiva è stata quella di Scilla. Una foto lo immortala davanti al cartellone che spiega un’opera, ovviamente incompleta: “Tutto fermo da 11 anni. Guardate lo stato di questo ascensore meccanizzato che doveva collegare Scilla alta con quella bassa. Questo è un altro grave esempio di cattiva gestione delle amministrazioni locali calabresi”. Poi, ritorna in video con in mano un giornale locale che titola sul centrodestra con una foto di Silvio Berlusconi a corredo: “Sono sconvolto, questo signore ha portato Scopelliti a capo della Regione Calabria per anni, e ancora chiede fiducia. Cittadini calabresi non fatevi più fregare”. Poi, passa dal cantiere della pedemontana della Piana, vicino a Cittanova. Un’opera ideata negli anni ‘70, ad oggi non ancora completata, che “è stata progettata male e realizzata peggio dalle varie amministrazioni calabresi”. Il cantiere, dopo diverse varianti, ha riaperto nel 2007, ma con l’ultimo lotto senza finanziamento: “Quei signori che oggi si ripresentano ai calabresi per chiedere il voto sono la rappresentazione del fallimento della loro politica, perché non sono stati in grado in 13 anni di completare un cantiere per il quale chissà quante altre volte hanno chiesto il voto”.