Elezioni San Lorenzo: il nuovo sindaco era incandidabile, torna il commissariamento

La condanna che ha reso l'ex neo sindaco incandidabile è per "falso in atto pubblico" e risale a 33 anni fa

San Lorenzo torna al Commissariamento. Quella del sindaco, che non ha fatto neanche in tempo a festeggiare la propria elezione, è una storia che sembra assurda e che, invece, rispecchia quanto avvenuto nelle scorse ore nel Comune in provincia di Reggio Calabria.

Il sindaco eletto, ma ineleggibile

Giovanni Manglaviti, candidato sindaco con la lista “Democrazia e Partecipazione”, dopo aver raccolto il 92,2% (948 voti) delle preferenze, contro il 7,78% (80 voti) di Giuseppe Minnella (Fiamma Tricolore), è stato dichiarato incandidabile.

Una vittoria schiacciante per cui, però, c’è poco da gioire visti gli effetti della Legge Severino. A causa di una condanna risalente a 30 anni fa il sindaco non potrà prendere il posto che i cittadini gli avevano concesso tramite la votazione del 3 e 4 ottobre e le elezioni risultano di fatto annullate.

Trovandosi, ancora una volta, senza amministrazione, all’interno del Comune tornerà di nuovo il commissariamento.

La condanna e il ricorso

Il reato contestato a Manglaviti è di falso in atto pubblico, quando era vicesindaco, 33 anni fa. Secondo il candidato, però, sul casellario giudiziario richiesto al Tribunale prima di presentarsi come sindaco alla comunità non risultava nulla. Per questo motivo, il sindaco è pronto a presentare il ricorso.