Emergenza Covid, i dati della crisi in Calabria: 14 mila domande per la Cig, coinvolti più di 5 mila lavoratori

Lo studio del Laboratorio Economico-Territoriale per le Politiche del Lavoro: bar, ristoranti e commercio, i settori più coinvolti

Quali misure di contrasto potranno essere messe in atto per rilanciare i processi di sviluppo, in grado di sostenere la ripresa socio-economica della Calabria?

A questa domanda cerca di rispondere il lavoro portato avanti dal Laboratorio Economico-Territoriale per le Politiche del Lavoro, del Dipartimento n° 7 della Regione Calabria (Lavoro, formazione, Politiche sociali).  Il secondo numero della rubrica periodica “I dati della crisi”, ha infatti l’obiettivo di monitorare gli effetti che l’emergenza sanitaria, provoca sul piano occupazionale, economico e sociale della Calabria.

Il monitoraggio della crisi consente infatti di evidenziare ed analizzarne le condizioni strutturali che consegnano una cartolina a tinte fosche con una consolidata tendenza alla contrazione della popolazione residente; il decremento della forza lavoro e il mancato ricambio generazionale; l’alta percentuale di disoccupati e di occupati a tempo determinato a basso livello di specializzazione professionale.

Insomma una quantità di dati variegati e importanti. Fausto Orsomarso, Assessore al Lavoro, sviluppo economico e Turismo, sottolinea:

“Il programma che si intende portare avanti è finalizzato a stimolare un dibattito sui temi del rilancio economico, raccogliendo oltre il contributo di esperti, anche il punto di vista dei cittadini, dei giovani, delle imprese e degli operatori economici e sociali, veri testimoni della nostra realtà regionale e, primi destinatari delle politiche di rilancio necessarie per superare insieme questo difficile momento. Il superamento della crisi è diventato oramai un obiettivo globale. La Calabria intende contribuire attivamente al superamento di questa difficile fase e, garantire la propria partecipazione con una conoscenza approfondita dei cambiamenti in atto e, con azioni qualificate, efficaci e responsabili”.

Il Mercato del lavoro in Calabria

L’approccio del Laboratorio Economico Territoriale delle Politiche del Lavoro, consiste nell’analizzare l’andamento degli avviamenti e delle cessazioni al primo trimestre 2020, nell’ambito delle dinamiche di lungo periodo (2004/2020) della struttura complessiva del mercato del lavoro. Ma questa struttura è fortemente legata all’andamento demografico della nostra regione, che registra una consolidata tendenza alla contrazione della popolazione residente, sempre più orientata a lasciare la propria terra per tentare la fortuna altrove.

Basti pensare che dai 1.998.792 di abitanti al 2004 (100%), si è passati a 1.947.131, al 1/1/2019 (97,49%); una perdita complessiva di -51.661 abitanti, corrispondente ad un andamento negativo medio di -4.438 Ab/anno, pari a -2,6 %.

Se questo è il contesto di riferimento è chiaro che l’emergenza sanitaria in atto entra come un coltello nel burro della situazione demografica calabrese, che registra di conseguenza un decremento in un certo qual modo importante della forza lavoro: la popolazione in età lavorativa compresa tra i 15 e i 64 anni, che rispetto al 2004 (100%), registra una diminuzione pari a -37.000 unità, corrispondente al -5,2% nel 2019 (94,8%); nello stesso periodo, contestualmente, l’Italia registra, al contrario, un aumento pari al +5,4%.

Nell’ambito della Forza Lavoro, la quota di soggetti disoccupati, al 2019 ammonta complessivamente a 146.373 soggetti; dato in crescita rispetto al 2004 (+ 45.239 lavoratori disoccupati); il saldo più negativo si registra nel passaggio tra il 2011 e il 2012, mentre dal 2015 si riscontra una graduale diminuzione del numero di disoccupati, tendenza confermata anche a scala nazionale.

Lo scenario pre crisi: avviamenti e cessazioni di attività

L’analisi dei Movimenti di Lavoro in Calabria su base annuale, registrati nel Sistema Informativo Lavoro della Calabria (SIL), derivanti dalle Comunicazioni Obbligatorie (CO), inviate dalle aziende, indica, un andamento annuale abbastanza omogeneo negli anni 2010-2019. Prendendo ad indicatore la differenza a Saldo tra Avviamenti e Cessazioni, per ognuno degli anni considerati, si può apprezzare una diminuzione nel 2012, seguita da una lenta ripresa fino al 2015, anno in cui si raggiunge il livello massimo. Dopo il 2015, segue un nuovo periodo di diminuzione dei saldi, anno 2018, per proseguire successivamente con una lenta ripresa, fino al 2019. Il primo trimestre del 2020, poi, riporta la dinamica attuale del mercato del lavoro in Calabria, nello scenario precedente l’attuazione delle misure di Cassa Integrazione in deroga, strumento legiferato con il DPCM del 17/3/2020 e, messo in atto dalla Regione Calabria con Avviso pubblico del 30/3/2020.

Ma l’andamento positivo a partire dal mese di gennaio 2020, si è tradotto in un andamento negativo nel mese di febbraio, con una perdita di 1.550 unità rispetto all’anno precedente. Tendenza negativa, che si è pesantemente ripetuta nel mese di Marzo, con una diminuzione di 3.995 unità, rispetto all’anno precedente, raggiungendo il minimo valore dell’intero decennio considerato.

“Si riscontra che il dato di gennaio 2020 sugli avviamenti è il più alto del decennio; a tale proposito, è importante evidenziare che il volume delle nuove assunzioni all’inizio dell’anno, è indicativo di una tendenza all’aumento delle assunzioni, anche per i mesi successivi; considerato che, al contrario, nei mesi di febbraio e marzo 2020, si è riscontrata un’inversione al ribasso, ne scaturisce da tale evidenza, che l’emergenza Covid-19, ha inciso tempestivamente in maniera significativa sull’andamento negativo dell’economia regionale. Il dato più importante che consente di misurare, i primi effetti dell’emergenza sanitaria e, della contestuale chiusura delle attività economiche, nello scenario pre-CIG in deroga, consiste nella riduzione significativa degli Avviamenti: da 38.344 del mese di Gennaio, si passa ai 17.610 di marzo, corrispondente ad una contrazione pari a meno 20.734 nuove assunzioni”.

Quelli che soffrono di più in questo scenario sono certamente i lavoratori contrattualizzati a Tempo determinato, che in Calabria rappresentano circa il 77% del totale delle assunzioni.

Lo studio del Laboratorio ha confrontato gli avviamenti annuali, le tipologie di contratto e il sesso dei lavoratori tra il 2010 e il 2020, ricavando l’assoluta preponderanza dei contratti a tempo determinato su quelli a tempo indeterminato: sul totale dei rapporti comunicati dalle imprese, l’86,1% sono di Tipo Determinato (TD), contro il 13,9% a Tempo Indeterminato (T.I.).

Tornando invece agli Avviamenti al lavoro, l’analisi si è concentrata sul territorio di competenza di ogni Centro per l’Impiego (CpI): l’area di competenza dei Centri per l’Impiego di Cosenza e quella relativo al territorio di Gioia Tauro mostrano una maggiore vivacità del mercato del lavoro presentando il maggior numero di avviamenti a tempo determinato, molto probabilmente legati alla stagionalità dei lavori in agricoltura, mentre Cosenza e Reggio Calabria presentano il maggior numero di avviamenti a tempo indeterminato, legati, verosimilmente, ai servizi alla persona e alla pubblica amministrazione.

I dati della Cig in deroga in Calabria

Lo strumento della Cassa Integrazione in deroga è in fase di attuazione, ma dalle prime risultanze che scaturiscono dall’analisi dei dati forniti dalla Regione Calabria – Dipartimento Lavoro, ed elaborati da ANPAL SERVIZI, si evince che i settori produttivi stanno rispondendo alla crisi, con velocità differenti rispetto alla velocità che gli stessi registrano, sia nel decremento del volume delle nuove assunzioni (avviamenti), sia nella perdita di posti di lavoro (cessazioni).

A partire dal 6 aprile 2020, avvio della presentazione delle domande di accesso alla Cassa integrazione in deroga, sono pervenute circa 14.000 domande da parte di datori di lavoro. Al 16 aprile 2020 sono state istruite e decretate 1.841 aziende per complessivi 5.145 lavoratori, in termini di ore autorizzate sono oltre 1.160.000 per un impegno finanziario complessivo pari ad € 9.396.571,46. La Provincia con il maggior numero di aziende autorizzate è Cosenza (36,10%), seguita da Reggio Calabria (31,45 %).

La media dei lavoratori in Cassa integrazione per azienda è 2,80 persone, mentre l’importo medio della CIG in deroga a lavoratore è di € 1.826,00.  Al momento, si evidenzia che i settori che hanno maggiormente fatto ricorso alla CIG in deroga sono la ristorazione, bar, commercio.