Emilio Fede morto a 94 anni: addio ad un volto iconico della televisione
Negli ultimi giorni, le condizioni di Fede si erano notevolmente aggravate. Il giornalista era ricoverato presso la Residenza San Felice di Segrate
02 Settembre 2025 - 19:04 | Redazione

Emilio Fede, uno dei volti più noti del giornalismo italiano, è morto all’età di 94 anni a Milano. Giornalista siciliano, nato a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1931, ha costruito una carriera quasi interamente televisiva, diventando un’icona della TV italiana.
La sua carriera iniziò negli anni ’50 con la carta stampata, per poi passare alla Rai nel 1954. Dopo esperienze da inviato di guerra e conduttore del Tg1, Fede divenne direttore del Tg1 dal 1976 al 1981. Successivamente, lasciò la Rai a causa di problematiche interne e si unì a Mediaset nel 1989. Da direttore di Videonews, Fede fu al timone del Tg4 dal 1992 al 2012, periodo durante il quale il suo telegiornale raggiunse grandi successi di ascolti.
Tuttavia, la sua carriera subì un brusco arresto con il coinvolgimento nel caso Ruby, che nel 2011 lo portò a essere indagato per favoreggiamento della prostituzione. Nel 2019, Fede fu condannato definitivamente e scontò la pena in detenzione domiciliare. Nonostante i guai legali, cercò di rialzarsi, con scarsi risultati, anche nel campo della politica e in diverse altre attività.
Oltre alla carriera professionale, Fede visse momenti personali dolorosi, tra cui la morte della moglie, la giornalista Rai Diana de Feo, nel 2021. Negli ultimi anni, Fede continuò a essere presente nei media, anche se la sua figura fu segnata da polemiche legate alla faziosità del suo telegiornale, accusato di favoreggiamento politico.
La sua ultima apparizione pubblica fu in occasione dei funerali di Silvio Berlusconi, suo mentore, quando non riuscì ad arrivare in tempo al Duomo di Milano ma si recò comunque a Villa San Martino per rendere omaggio.
Emilio Fede rimarrà una figura controversa nel panorama del giornalismo italiano, apprezzato da molti ma anche criticato per il suo stile di conduzione e per le vicende giudiziarie che ne hanno segnato la fine della carriera.