Endometriosi, ok alla proposta di legge in Consiglio regionale della Calabria

Istituito il registro regionale, con in previsione la creazione di un elenco di professionisti di più branche specialistiche che, a vario titolo, possano essere un riferimento volontario e gratuito per le pazienti


“Ringrazio tutti i colleghi consiglieri regionali, di maggioranza ed opposizione, per avere condiviso e approvato la proposta di legge con la quale si riconosce la rilevanza sociale dell’endometriosi e si procede all’istituzione del registro regionale. E non posso che ringraziare anche il presidente Occhiuto, che mi ha incoraggiato a lavorare sull’argomento dal momento esatto in cui gliene ho parlato”.

All’indomani della seduta di Consiglio regionale, il capogruppo di Forza Italia Michele Comito commenta così l’approvazione della proposta di legge 164/XII che prevede modifiche e integrazioni alla legge regionale n. 28 del 3 agosto 2018.

Una proposta di iniziativa del consigliere Comito e che vede tra i firmatari anche i consiglieri Straface, Gentile, De Francesco, Montuoro, Laghi e Graziano, i quali hanno fornito il loro importante contributo.

“L’endometriosi – spiega Comito – è una patologia complessa della quale non si conoscono le cause, nonostante diverse teorie fisiopatologiche avanzate. Arrivare tardivamente alla diagnosi può essere causa di conseguenze organiche e cliniche devastanti, in particolare quando la malattia invade altri organi. Ecco perché è fondamentale una precisa conoscenza della malattia ed è necessaria una continua campagna divulgativa di sensibilizzazione”.

Con la proposta di legge è stato inoltre meglio definito il registro regionale, con in previsione la creazione di un elenco di professionisti di più branche specialistiche che, a vario titolo, possano essere un riferimento volontario e gratuito per le pazienti: e quindi ginecologi, chirurghi, urologi, gastroenterologi, radiologi, terapisti del dolore, fisiatri, fisioterapisti, infermieri, psicologi, nutrizionisti.

Il consigliere Comito dà atto inoltre dell’impegno di diverse associazioni di volontariato che con la loro opera “hanno contribuito a diffondere la conoscenza della malattia, favorendo quindi una più rapida diagnosi”.

Tra le iniziative menzionate, quella di “Endopank: sediamoci sul giallo”, una panchina gialla installata in ogni città o paesino con indicazioni tramite Qrcode sulla natura della malattia.

Con l’iniziativa legislativa è stato inoltre suggerito di organizzare ambulatori dedicati presso le unità operative di Ginecologia negli ospedali Hub e Spoke, e Centri ancor più specifici e attrezzati distribuiti su tutto il territorio regionale. Infine, nel riconoscere la preziosa attività delle associazioni di volontariato, come quella del Telefono giallo gestito dal sodalizio “La voce di una è la voce di tutte”, si è stanziato un piccolo contributo economico, mentre altro contributo è stato stanziato per la realizzazione di manifestazioni e materiale divulgativo. Ma è in particolare alla dottoressa Carmen Amato, dell’associazione “La voce di una è la voce di tutte”, che va il ringraziamento dell’on. Comito, per aver “contribuito in maniera sostanziale alla stesura della legge stessa, fornendo quel supporto di esperienza e competenze che ha impreziosito il nostro lavoro”.

“Ogni 28 marzo – conclude l’esponente di maggioranza – celebreremo la giornata regionale dell’endometriosi in concomitanza con la giornata mondiale. Un modo per tenere sempre accesa l’attenzione verso una malattia che può diventare invalidante e verso la quale, in questo caso, la politica ha fatto fronte comune superando ogni steccato, con l’obiettivo, per quanto di propria competenza, di fornire un supporto concreto alle iniziative di carattere prettamente scientifico”.