Fallimento Multiservizi Spa, per Giuseppe Scopelliti arriva l’archiviazione

La richiesta è arrivata dai pubblici ministeri Dominijanni e Sodani: ‘Si limitò a portare avanti un assetto gestorio già delineato nel 2001’

Il Gup di Reggio Calabria Giovanna Sergi, ha disposto l’archiviazione per l`ex sindaco di Reggio, Giuseppe Scopelliti, e i componenti del CdA, Edoardo Africa, Michele Andrea Viola, Vincenzina Maria Nardo e Paolo Vazzana, coinvolti nella vicenda del fallimento della società partecipata mista pubblico-privata Multiservizi spa, che si occupava dei servizi e manutenzione in città.

La richiesta è arrivata dai pubblici ministeri Gerardo Dominijanni e Andrea Sodani che hanno evidenziato come nel 2002, il sindaco di allora, Giuseppe Scopelliti, si limitò a portare avanti un assetto gestorio già delineato dal Consiglio comunale di Reggio Calabria nel 2001, quando ancora lo stesso Scopelliti non era stato eletto.

L’ipotesi di reato

L’accusa formulata all’ex primo cittadino della città dello Stretto era quella di aver contribuito a determinare il fallimento della Multiservizi Spa stipulando, per conto del Comune (socio di maggioranza della stessa) i patti parasociali con il socio di minoranza G.S.T. srl, nei quali era stabilito, all’art. 6, che “il Comune di Reggio Calabria s’impegna affinchè i componenti del consiglio di amministrazione da esso designati deliberino favorevolemente l’attribuzione in via esclusiva di tutti i poteri per la gestione della società a favore dell’amministratore delegato, la cui designazione spetta a GST srl”, in tal modo precostituendo il terreno affinchè venissero successivamente compiuti gli atti distrattivi del patrimonio di Multiservizi e, in particolare, la convenzione relativa all’affidamento delle “prestazioni accessorie” stipulata nell’ottobre del 2017 con GST.

“Non era stato eletto”

Il pubblico ministero fa notare che dagli approfondimenti investigativi è emerso il fatto che il bilanciamento dei poteri all’interno della Multiservizi (e quindi l’attribuzione al socio di minoranza del compito di designare l’Ad) fosse già delineato negli allegati della procedura di gara per l’individuazione del socio privato, e quindi in epoca antecedente all’elezione di Scopelliti, avvenuta nel giugno del 2002.

D’altra parte la delibera del Consiglio comunale con cui si dava il via libera all’atto costitutivo e allo Statuto della società che prevedeva all’art. 21 la nomina dell’Ad al socio di minoranza, è datata gennaio 2001.

Per i magistrati insomma, Scopelliti “si limitò a dare attuazione ad un assetto gestorio già delineato nelle precedenti delibere dell’amministrazione comunale sulla base di studi demandati alla società di servizi per i comuni Ancitel Spa”.

Nel dispositivo, poi, si evidenzia come non si possa “configurare un nesso di causalità penalmente rilevante” tra la condotta di Scopelliti e le successive condotte distrattive poste in essere dagli amministratori di Multiservizi e di GST, in conseguenza della convenzione per l’esternalizzazione delle prestazioni accessorie stipulata nell’ottobre del 2007.

La convenzione mai discussa

In tal senso nel dispositivo si evidenzia anche come la convenzione stipulata tra gli amministratori di Multiservizi (Lauro Mamone) e GST (Michelangelo Tebaldi) non fosse stata preventivamente discussa in Consiglio di amministrazione, che veniva messo a conoscenza di quanto avvenuto solo a cose fatte.

In particolare per i magistrati è significativo il fatto che il disciplinare, sottoscritto nel maggio del 2008, con il quale veniva riconosciuto a GST ulteriori compensi (il 18% del fatturato di Multiservizi) non venne mai comunicato al CdA, né prima né dopo la stipula.