Gallicianò, il cuore greco della Calabria (FOTO)

Probabilmente il più grecanico dei paesi della Bovesia, Gallicianò pur facendo parte del comune di Condofuri appare quasi come un ‘altro mondo’ considerata la posizione impervia che rende particolarmente complicato raggiungerlo.

Gallicianò, lì dove si racchiude il ‘cuore greco’ della Calabria.

Probabilmente il più grecanico dei paesi della Bovesia, Gallicianò pur facendo parte del comune di Condofuri appare quasi come un ‘altro mondo’ considerata la posizione impervia che rende particolarmente complicato raggiungerlo.

Isolato e scarsamente abitato, Gallicianò come altri borghi limitrofi si ‘accende’ in particolari occasioni, come alcuni appuntamenti del ‘Paleariza’, ma non ha perso un fermento legato soprattutto alla musica e al canto, una vera arte per gli abitanti del luogo.

Roccaforte di una lingua mitica e antica

A Gallicianò i (pochissimi) abitanti rimasti parlano con orgoglio il grecanico, tramandato oralmente nell’ambito familiare dai genitori ai figli. Sembra quindi di appartenere ad un’altra era se capita di ascoltare dialoghi e conversazioni tra i pochi residenti rimasti in una lingua del tutto incomprensibile per i ‘normali’ calabresi. Proprio questa sorta di ‘isolamento’ ha permesso di mantenere intatte le tradizioni culturali, artigianali e musicali. Negli abitanti di Gallicianò è facile rintracciare il tipico spirito di aggregazione ed ospitalità, caratteristiche peculiari dei Greci di Calabria.

Uno dei miti più curiosi legati alla storia di Gallicianò riguarda la cosiddetta “Fontana dell’Amore”, li dove nell’antichità si incontravano i fidanzati. Negli antichi borghi ellenofoni infatti il fidanzamento “ufficiale” avveniva attraverso la pratica del “cippitinnàu”, il cui termine prende origine dal ‘cippo’, il ceppo di legno che il pretendente bruciava e poggiava davanti la porte della donna che desiderava sposare. Se il ceppo di legno nella notte veniva portato dentro casa allora il matrimonio era accordato, in caso contrario il padre lo faceva rotolare per strada.

Tra i personaggi più celebri c’è sicuramente “Mimmo l’artista”, esperto della storia del paese e sorta di guida del Museo Etnografico, nato nel dicembre 2011. Presso il museo sono custoditi numerosi strumenti del lavoro contadino oltre alla ricostruzione fedele di un’antica abitazione del luogo e i costumi tipici indossati dai suoi abitanti. Il museo della vita agropastorale del territorio di Gallicianò è dedicato ad Anzel Merianoù, una studiosa di Patrasso che ha dedicato la sua esistenza alla tutela della memoria della minoranza grecanica della Calabria.

Da visitare anche la piccola e antica chiesa ortodossa

Ricca di iconografie religiose e dove ancora oggi si celebrano matrimoni e cerimonie cristiane di rito ortodosso. I fedeli di questa branca del cristianesimo da tutta la Calabria si recano a Gallicianò per celebrare i loro matrimoni. Durante il Festival ‘Paleariza’ e in poche altre occasioni è possibile gustare alcuni cibi tipici, la ‘Taverna Greca’ è una casa privata che offre un menù fisso preparato da alcuni gallicianesi.

La piccola piazza è dominata dalla chiesa del santo patrono, San Giovanni Battista, la cui festa si celebra il 29 agosto. La facciata ha l’aspetto di un tempio greco, presso il sagrato ogni fine dell’anno si accende un falò propiziatorio, allietando l’attesa dell’alba con musica e balli, così fin dalla notte dei tempi.