Caos giunta, Falcomatà dialoga con i vertici del Pd. Entro 48 ore la nuova giunta?

La telenovela che ha stancato tutti i reggini alla puntata decisiva: i due piani del sindaco. Frattura Dp, il capogruppo Malara spingeva...per sè stesso

Giuseppe Falcomatà apre il 2024 così come aveva chiuso il 2023, ovvero con un ‘tuffo’ nel caos delle trattative e il tentativo di ricomporre i cocci della maggioranza. Poco tempo per i brindisi e gli auguri, la situazione è troppo delicata: il primo cittadino dopo il tradizionale tuffo in mare di Capodanno ha ripreso le interlocuzioni con le forze di maggioranza,  dialoghi che si sono spinti sino a Roma.

Secondo quanto raccolto infatti, Falcomatà ha informato i vertici nazionali del Pd (non solo Davide Baruffi, Responsabile Enti Locali del Pd, ma anche fedelissimi esponenti dem della segretaria Elly Schlein oltre che il fidato Antonio Decaro, collega sindaco di Bari) rispetto alla rottura con il partito, le diverse proposte fatte in queste settimane e le possibili evoluzioni.

Falcomatà avrebbe mostrato nuova disponibilità a trovare l’intesa ma sempre sulla proposta fatta la scorsa settimana, ovvero 2 conferme nella nuova giunta di attuali assessori del Pd (con piena libertà ai dem di scegliere i 2 profili) ma obbligatoriamente da abbinare con un volto nuovo da presentare nel prossimo esecutivo. Nessun veto da parte di Falcomatà rispetto ai nomi delle 2 conferme dem, il veto invece riguarda il terzo profilo che non può essere uno degli attuali assessori del Pd.

Dopo la notte politicamente drammatica fatta di telefonate infuocate e liti furibonde, sono seguite 48 prevedibili ore di silenzio assoluto per sbollentare gli animi. Previsti nuovi dialoghi nei prossimi giorni: la richiesta del Pd (a prescindere se verrà ribadita la volontà di confermare 3 degli attuali 4 assessori) sarà presumibilmente sempre la stessa, ovvero tempo e calma per fare ogni valutazione senza fretta.

I vertici dem non si sarebbero sbilanciati rispetto alla situazione che si vive in riva allo Stretto, i panni sporchi vanno lavati in casa, ma allo stesso tempo avrebbero rassicurato il sindaco che non ci sarà nessuna mozione di sfiducia presentata dal Pd mentre non è ancora da escludere (tutt’altro, ad oggi è l’epilogo più probabile) che il partito di Elly Schlein seguirà i colleghi dei Dp e notificherà l’appoggio esterno all’amministrazione.

Il documento politico del Pd con le motivazioni che porterebbero a salutare la maggioranza continua ad essere minacciato dai dem, ma salvo sorprese non dovrebbe essere pubblicato, se mai lo sarà, sino alla definitiva definizione (positiva o meno) della telenovela relativa alla nuova giunta. Falcomatà prosegue con determinazione anche nel ‘Piano B’ (o forse oramai diventato piano A) ovvero la composizione di una giunta del sindaco, con quasi esclusivamente profili esterni a parte il vice sindaco Paolo Brunetti e l’attuale consigliere comunale Carmelo Romeo.

Il primo cittadino avrebbe già l’ok di 6-7 profili da inserire nella nuova giunta, conferme su uno di questi che sarà l’architetto Paolo Malara con ogni probabilità all’urbanistica. Da capire in questo caso una possibile incompatibilità a causa di alcuni incarichi dello stesso Malara. Verso il no invece uno dei nomi riportati ormai diverse settimane fa su queste pagine ovvero Giuseppe Quattrone, il quale preferirebbe prosegue con il proprio percorso da dirigente dell’Agenzia dei beni confiscati.

Fonti vicine al primo cittadino assicurano che l’intenzione è quella di costruire una giunta di livello, che possa incidere sulle numerose criticità da affrontare.

Rispetto alla frattura con il gruppo Democratici e Progressisti, Falcomatà nelle ultime ore ha incontrato i consiglieri Nino Castorina e Filippo Burrone, ovvero i 2 esponenti che hanno confermato la fedeltà all’amministrazione, al contrario del capogruppo Malara e di Nocera. Nessuna richiesta di assessorati ma un dialogo che prosegue e che vede quindi la spaccatura all’interno dei Dp, con il leader Nino De Gaetano che ha avallato la scelta del capogruppo Malara di notificare l’appoggio esterno.

Uno se non il motivo che hanno portato alla rottura sarebbe da ricercare nella volontà di Malara di proporre…sè stesso come profilo all’interno della nuova giunta, pensiero non condiviso da Castorina e Burrone.

“Abbiamo chiesto con forza pari dignità al sindaco Falcomatà, reclamando due postazioni nella nuova giunta. Una volta ottenute, non capiamo per quali ragioni bisogna rompere il patto e annunciare l’appoggio esterno, così non si rispetta quanto concordato con il primo cittadino e si privilegiano gli interessi personali”, il senso (non letterale) di quanto espresso dai consiglieri Castorina e Burrone agli ormai ex colleghi dei Dp i quali avranno evidentemente motivazioni differenti rispetto alle cause che hanno portato alla rottura.