Maggioranza in frantumi al Comune di Reggio: Dp notifica l'appoggio esterno a Falcomatà

Fine anno con i botti, maggioranza nel caos. La proposta del primo cittadino non è andata giù al gruppo di Nino De Gaetano. Precisamente, a metà gruppo Dp

E’ davvero un Capodanno con i botti. Le ultime 48 ore all’interno del Comune di Reggio Calabria valgono i precedenti due mesi di silenzi, intrighi, immobilismo ed apparente tranquillità. La corda si è spezzata al termine di un consiglio comunale dove (l’appello era partito dalle nostre pagine) si sperava si mettessero le carte sul tavolo dando le dovute spiegazioni alla città riguardo i sessanta giorni di pagliacciate, invece si è preferito procedere con l’ennesima presa in giro dei reggini, con pacche sulle spalle e rassicurazioni di una maggioranza solida e ‘normali dialettiche’.

Alla faccia delle normali dialettiche. Dopo una notte politicamente drammatica, si è registrata la rottura totale tra Falcomatà e il Partito Democratico. Ad oggi non c’è possibilità di ricucire lo strappo, off-records le invettive dem verso il primo cittadino sono talmente devastanti da offrire un quadro quasi imbarazzante della situazione.

Da capire se le bollicine dello spumante e soprattutto il rischio concreto di andare a casa porteranno consiglio, ma a poche ore dalla fine del 2023 è più probabile che il Pd procederà con l’appoggio esterno alla maggioranza piuttosto che trovare l’intesa con Falcomatà.

L’altra deflagrazione datata 31 dicembre riguarda l’appoggio esterno annunciato al sindaco da parte del gruppo Democratici e Progressisti. Possibile si tratti di una strategia comune e parallela con il Pd (iniziata con l’assenza clamorosa di entrambe le forze di maggioranza nel penultimo consiglio comunale), di sicuro c’è che la proposta del primo cittadino non è andata giù al gruppo di Nino De Gaetano.

Precisamente, a metà gruppo Dp. Secondo quanto raccolto infatti, dopo una riunione fiume durata diverse ore, si sono cristallizzate due posizioni differenti all’interno di Dp: il capogruppo Malara e Nocera hanno spinto per la rottura con Falcomatà, gli altri due consiglieri (Castorina e Burrone) hanno continuato a garantire fedeltà all’amministrazione.

Si aggiunge così l’ennesimo capitolo a più di due mesi dall’inizio di un’inspiegabile pantomima fatta anche di rumors che vorrebbero da un lato il segretario generale comunale in preallarme per far firmare da un secondo all’altro i decreti con le nomine dei nuovi assessori e dall’altro il Pd pronto a presentare una mozione di sfiducia che significherebbe titoli di coda per l’amministrazione Falcomatà.