Giusy Caminiti a CityNow: 'Sono Sindaco e faccio il mestiere più bello del mondo'

"Indossare la fascia tricolore è stata una delle più grandi emozioni della mia vita", ha dichiarato il neo sindaco di Villa San Giovanni

“È adesso che comincia la salita”. Sono trascorsi solamente pochi giorni dalla sfida elettorale che l’hanno vista trionfare, ma il sindaco neoeletto di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, si mostra già pronta a rimboccarsi le maniche per plasmare un Comune “bello, gentile e vivace”. Una trasformazione a lungo attesa dai villesi che, dopo anni di peripezie, hanno scelto, alle ultime urne, di dare fiducia non più alla “classica” politica ma all’impegno civico di cui si sono fatti portatori diversi professionisti locali. Un taglio netto con il passato anche se, a cancellarlo, non basterà un semplice colpo di spugna.

Caminiti a CityNow

Il neo sindaco di Villa, assieme ai colleghi di Bagnara, Campo Calabro e Motta San Giovanni, ha partecipato al format di CityNow ‘Live Break’ (CLICCA QUI per rivedere la puntata).

Al termine di quella che lo stesso sindaco ha definito una “lunga, difficile ed entusiasmante campagna elettorale” è arrivato il risultato che ha ripagato i candidati della “Lista Civica per Villa”. Una vittoria che sa di speranza e rinascita.

“Ci siamo soffermanti – ha spiegato Caminiti, ospite di Live Break speciale elezioni 2022 – in quei territori che ci erano sembrati più ostili alla politica ed avversi all’amministrazione comunale. A chi ci ha detto “una volta lì dentro siete tutti uguali”, abbiamo promesso che, se l’obiettivo di cambiare le cose per Villa non sarà raggiunto, fra 5 anni non torneremo ad occupare il nostro posto. Abbiamo ascoltato il grido d’aiuto della gente che, a gran voce, chiedeva, in un momento di grandissima emergenza, di essere rappresentato oltre i colori politici”.

Ringraziando quanti le sono stati accanto e gli elettori (3686 ndr.) che le hanno dato fiducia, il primo cittadino del Comune in provincia di Reggio Calabria ha ripercorso le tappe che hanno condotto Villa al baratro:

“Sono stati 5 anni difficilissimi, probabilmente i più difficili della nostra storia, caratterizzati da un’amministrazione, già in partenza, claudicante. Sul sindaco eletto esattamente 5 anni fa, il 12 giugno 2017, pendeva, infatti, una sospensione conseguenza della legge Severino, e dopo le varie inchieste, le dimissioni della facente funzioni Maria Grazia Richichi ed il Commissariamento, c’è stato uno strappo tra palazzo San Giovanni ed i cittadini”.

Non è affatto difficile crederlo, ma il peso delle parole del neo sindaco rende ancor più tangibile quel sentimento, a lungo represso dai villesi, di rivalsa.

“È anche questo – ha confessato Caminiti – che ci ha spinto ad improntare la nostra campagna ad un tipo di dialogo differente. È per questo che abbiamo promesso di ristabilire le consulte, uno strumento fondamentale per i quartieri, i commercianti e così via. È vero che anche la precedente amministrazione le aveva previsto, nominandone, però, i referenti, cosa che noi non faremo, perché verranno scelti dai cittadini stessi. Crediamo, fermamente, nella partecipazione dal basso”.

La visione offerta dal primo sindaco donna della storia di Villa San Giovanni è piuttosto chiara: è necessario ripartire dai trasporti e dal turismo. E sui fondi del Pnrr, Caminiti ha detto:

“Sappiamo perfettamente cosa vuole la comunità, non aspettiamo altro che i bandi. Serve, però, ricordare che il Comune è in dissesto, dunque peer procedere sulla retta via ci dovremo avvalere della collaborazione dei commissari”.

L’intenzione della nuova amministrazione, comunque, è quella di puntare tutto sulla riqualificazione urbana: dal forte Umbertino all’ex fabbrica di pipe, passando per le famose scalinate alla cupola, terminando con la scuola di Porticello che diverrà un centro sociale di aggregazione.

Il 1° Consiglio comunale

Il Sindaco non ha perso tempo ed ha già fissato il 1° consiglio comunale di Villa San Giovanni per la nuova legislatura. Appuntamento in piazza Valsesia il 30 giugno alle 18:00. Giusy Caminiti ha illustrato i motivi di questa particolare scelta, dettata da molteplici necessità:

“Palazzo San Giovanni non è accessibile ai portatori di handicap. Noi pensiamo che, soprattutto il momento dell’insediamento, debba essere pubblico. Solitamente viene immaginato come il momento in cui vengono invitati onorevoli, consiglieri, sindaci, che sicuramente presenzieranno, ma noi vogliamo soprattutto i villesi e per questo abbiamo scelto la piazza, per permettere a tutti di essere presenti a parità di condizioni”.

Alla giornalista, oggi sindaco, che per oltre 20 anni si è occupata di Villa, non potevamo non chiedere anche del trionfo sulla politica della sua lista civica che, per ammissione dello stesso primo cittadino, è un contenitore di professionisti di diverse espressioni, sia di centro, che di sinistra, che di destra.

“La nostra è una concezione che va oltre il campo largo di Letta e quello ancora più ampio di De Magistris. La lista civica per Villa è la sintesi di professionisti che si sono “sospesi” dall’appartenenza politica. Non nasciamo in contrapposizione a nessuno, semplicemente ci siamo rivolti “più” all’elettorato del centrosinistra perché era quello senza una guida, una rappresentanza, al contrario del cdx che ha corso unito”.

Non nasconde di aver dialogato con diversi partiti il neo sindaco, tra cui Udc, Azione, Articolo 1 e Partito Democratico, ma sottolinea il “difetto” dei partiti:

“La gente voleva il cambiamento, ma la politica non è stata in grado di superarsi. Questo è stato il limite della campagna elettorale. Gli sfidanti non si sono mostrati pronti alla sfida del dialogo. Per noi, indubbiamente, era più facile al contrario di chi si trova all’interno delle logiche partitiche e del “potere” tradizionale”.

Caminiti ha poi concluso con un aneddoto relativo alla fascia tricolore:

“Indossarla è stata una delle più grandi emozioni della mia vita. Mi ha fatto comprendere che adesso sono Sindaco e faccio il mestiere più bello del mondo, dare risposte ad una comunità che amo. Spero di essere degna della fiducia che mi è stata data”.