Green pass - Scattano le nuove regole: dove serve e cosa rischia chi è senza

Le nuove regole stabilite dal governo con il decreto: come averlo, quali le restrizioni e quali le multe

“Da oggi l’accesso nelle sale interne sarà consentito solo ed esclusivamente ai possessori della certificazione verde covid-19 Green Pass“.

E’ il  monito che da questa mattina, molti ristoratori e titolari di bar e pizzerie, affiggeranno alla propria porta o posteranno sulle proprie pagine FB e diffonderanno sui propri social.

Ormai è noto a tutti dove servirà la certificazione, come scaricarla e come e dove usarla. La vera novità è che diventa obbligatorio per tutti i professori e per gli studenti universitari.

È questa la principale novità contenuta nel decreto approvato nella serata di giovedì dal governo e che impone ai cittadini, dall’1 settembre, di mostrare la certificazione verde anche per viaggiare sui treni a lunga percorrenza, sulle navi e sugli aerei.

Cosa succede in caso si mancato rispetto delle disposizioni?

“Il mancato rispetto delle disposizioni è considerato assenza ingiustificata e a decorrere dal quinto giorno di assenza il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione, né altro compenso o emolumento».

E i controlli sono stati affidati ai dirigenti scolastici.

GREEN PASS, DOVE SERVE DA OGGI

E’ necessario avere il green pass per frequentare  tutti i luoghi al chiuso. Si dovrà esibire per andare a pranzo e a cena nei ristoranti e bar al chiuso, per frequentare palestre e piscine, per assistere agli spettacoli e per partecipare anche agli eventi. Non sarà invece necessario il green pass per chi sceglie di consumare all’aperto. Inoltre, non sarà necessario il certificato verde nemmeno per le consumazioni al bancone. Al chiuso è previsto che al tavolo si sieda un numero massimo di sei persone. Rimane invece aperta la discussione tra governo e sindacati peri imporre la certificazione ai lavoratori delle aziende pubbliche e private ma non è escluso che la norma venga approvata prima della ripresa autunnale.

COSA RISCHIA CHI NON HA IL GREEN PASS: MULTE E SANZIONI

I cittadini che non hanno il green pass rischiano la multa fino a 400 euro, ridotta se pagata entro cinque giorni.
Per gli esercenti «dopo due violazioni commesse in giornate diverse, si applica, a partire dalla terza violazione, la sanzione amministrativa accessoria della chiusura da uno a dieci giorni.

Il green pass negli alberghi (servizi liberi per gli ospiti)
Il governo ha pubblicato una Faq, risposta a domanda frequente, per chiarire che cosa si può fare negli alberghi, sia per quanto riguarda il servizio di ristorazione sia per le attività.

GREEN PASS IN PISCINE E PALESTRE

Il green pass è obbligatorio per svolgere l’attività sportiva al chiuso. L’elenco delle attività comprende: piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive. Rimangono in vigore anche i protocolli di sicurezza per l’utilizzo degli spogliatoi da parte degli utenti e l’obbligo di indossare la mascherina quando non si fa attività sportiva. Sempre prevista poi la misurazione della temperatura all’ingresso dei centri sportivi.

CALCIO E GREEN PASS, LA CERTIFICAZIONE NEGLI STADI

Oltre al green pass negli stadi e nei palazzetti dello sport in zona bianca, il decreto prevede che «la capienza consentita non può essere superiore al 50% di quella massima autorizzata all’aperto e al 35% al chiuso», percentuale che il ministro Orlando ha fatto aumentare per andare incontro alle associazioni sportive.

In zona gialla la capienza non può andare oltre «il 25% di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso». Restano validi i protocolli di sicurezza: ingressi e uscite separate e pre-assegnazione dei posti, con «modalità di assegnazione dei posti alternative al distanziamento interpersonale di almeno un metro». Quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni previste dai protocolli, «gli eventi e le competizioni sportive si svolgono senza la presenza di pubblico».