Il Gusto dell'Arte, il programma della mostra itinerante curata da Vincenzo Scardigno

Anche quest’anno approda allo storico Castello Aragonese Reggio Calabria ed in sinergia con la Galleria SerArt e l’Associazione Culturale Meissa

I testi critici sono di Antonella Aricó curatrice dell’evento Periaktos – Il Gusto dell’Arte, mostra itinerante a cura di Vincenzo Scardigno, è da molti ormai protagonista nel panorama culturale italiano, ospitata in prestigiose sedi espositive, anche quest’anno approda allo storico Castello Aragonese Reggio Calabria ed in sinergia con la Galleria SerArt e l’Associazione Culturale Meissa, impegnate nella promozione e valorizzazione dell’arte in tutte le sue forme, si prefigge di creare un momento di dialogo tra operatori culturali, critici, galleristi, responsabili di centri espositivi, musei Il linguaggio artistico ha perso le sue prerogative regionali e si rifà, oggi, ad un unico messaggio universale, grazie al superamento di particolari etichette elitarie, la manifestazione ha l’intento di mettere in comunicazione il panorama contemporaneo di questo secolo, richiamando l’attenzione sulle nuove coesistenze artistiche.

Un confronto tra l’arte contemporanea di Laura Marello, Liala Polato, Pino Erovereti, Flaviana Chiarotto, Domenico Minniti, Emmanuela Zavattaro è quella di ispirazione neoclassica di Nuccio Schepis, Pino Barreca e Carmen Dragone.

PERIAKTOS – PERFORMANCE ART

6 SETTEMBRE 2019 – H.16:30 CASTELLO ARAGONESE DI REGGIO CALABRIA
L’ associazione culturale Meissa e la Galleria SerArt presentano nell’ambito dell’evento espositivo “Il Gusto dell’Arte” la Performance artistica dal titolo “Periaktos” a cui prenderanno parte tre affermati artisti sul territorio Reggino e Nazionale, quali Antonio Tony Giuffrè, Sebastiano Plutino e Roberto Rogolino le cui opere potranno essere ammirate dal 2 all’ 16 settembre 2019 presso gli spazi espositivi della Galleria SerArt, sita in Via Pasquale Andiloro, 6/C, Reggio Calabria.
Nello spirito di confronto e contaminazione della manifestazione i tre talentuosi artisti, si confronteranno intorno ad una “Periaktos”, antica macchina scenica greca, rivisitata nel suo uso all’esigenza contemporanea, interagendo tra loro grazie ad una sinestesia artistica, che metterà in evidenza le loro diverse tecniche esecutive, i tre diversi incipit emozionali e comunicativi. Una vera e propria rivelazione teatrale del loro genio artistico stimolato da musica e da tutto ciò in grado di suscitare un’emozione istantanea trasposta sul supporto pittorico a loro disposizione.

PERFORMER

Sebastiano Plutino
vive un’intensa attività artistica, sperimentatore costante, alterna l’uso della tela alla creazione di supporti con materiali diversi, i ritratti costituiscono i soggetti a lui più cari come dolce ossessione nella sua produzione pittorica. Il soggetto diviene conturbante presenza caratterizzata da una sensualità prorompente quanto artificiosa. Lo contraddistingue la peculiare attitudine a lasciarsi andare all’irruenza dell’istinto creativo, alla profonda passionalità e giocosità.

Antonio Tony Giuffrè
Un alchimista che ha incontrato la pittura, opera da oltre un ventennio, intimamente e intensamente, nel suo studio a Reggio Calabria, ingombro di opere, bozzetti, colori e materie prime. Esegeta figurativo di un universo spirituale che materializza visioni di un culmine interiore, simboli che si fondono in mutue relazioni in un linguaggio criptico, un itinerario psichico che porta alla conoscenza del sé liberandolo dai conflitti più intimi. Personificazioni e soggetti nascono da una libertà ideativa rafforzata da un’eguale libertà esecutiva,
con maestria e sensibilità adopera una penetrazione coloristica che brulica di cromie sottili, tenui e incisive.
Una pittura vivacissima che affascina e stimola la lettura di minuziosi particolari stilistici. Soggetti iperrealisti deformati in modo ossessivo riportati alla primitiva essenza. L’opera diviene un racconto ancestrale, concezione alchemica, immaginatio che sprigiona energia vitale che scorre all’interno della materia richiamando lo spirito presente in ogni cosa.

Roberto Rogolino
L’incarnazione dell’artista poliedrico. Capace di spaziare dall’iperrealismo al segno effimero e fugace della streertArt. Creazioni fatte di colori accesi e forme incompiute che manifestano la forza interiore di un artista che si muove sapientemente in spazi indefiniti, il fruitore è attratto, nelle sue opere, solo dal gesto pittorico. Da vita a repertori di linee e macchie diversificandone l’andamento, ora regolari ora casuali nella la loro collocazione sul supporto che indaga. Un linguaggio che più che oggetti e azioni narra emozioni e storie e stati d’animo dei soggetti
rappresentati.