Buongiorno gentile dottoressa, adoro il caffè ma quante tazzine posso bere durante il giorno? Grazie Fabrizio.
Per rispondere a questa domanda è necessario fare riferimento al contenuto di caffeina a cui si imputano le principali responsabilità positive o negative del caffè. Esso può raddoppiare da una miscela a base prevalentemente di arabica ad una più ricca di robusta senza considerare le diverse modalità di preparazione. Per gli amanti del caffè, applicando il buon senso, si consiglia ad un adulto sano una dose giornaliera possibilmente non superiore alle tre tazzine. Dosi superiori alle 5-6 tazzine possono determinare sollecitazioni improprie come insonnia, nervosismo, irrequietezza, irritabilità, mal di stomaco, battito cardiaco accelerato, tremori muscolari. Alcuni individui (soprattutto chi non lo beve abitualmente) sono più sensibili alla caffeina di quanto lo siano gli altri. In questo caso, anche una tazza di caffè o tè può indurre effetti indesiderati, come irrequietezza e disturbi del sonno.
Perché devo fare la prima colazione? Grazie Roberta
Perché la prima colazione è il primo pasto della giornata. E’ un pasto, non uno spuntino, che deve prevedere anche il 30-35% del fabbisogno calorico del giorno. Se fai la prima colazione in modo corretto la tua giornata ti renderà molto di più. Sarai più concentrato e attento, i bambini seguiranno meglio le lezioni a scuola e saranno meno irrequieti o sonnolenti, avrai meno fame durante la giornata, sarai meno nervoso, e assimilerai di meno dagli alimenti che mangerai. Il nostro corpo è una macchina meravigliosa progettata dall’evoluzione per far fronte alle carestie e alla scarsità di cibo (non all’eccesso come in questa epoca). Se a inizio giornata il messaggio che il corpo (e il cervello) riceve con la colazione è adeguato andrà tutto bene, se è scorretto, specialmente se la colazione è troppo scarsa o errata nei nutrienti, metterà in atto tutta una serie di meccanismi per far in modo che tu non muoia di fame. In poche parole tenderà a farti ingrassare. Al contrario se è troppo abbondante o pesante avrai sonno tutto il giorno, farai fatica a concentrarti, sarai svogliato e distratto e ingrasserai.
Buongiorno, ho un dubbio riguardante il sale, anche se ho già letto che va usato poco, avrei bisogno di quantificare per rendermi conto se il mio “poco” è giusto. Grazie. Federica
Gentile Federica, partendo dal presupposto che il sale aggiunto potrebbe essere superfluo (nel senso che tutti gli alimenti sono già ricchi di sali minerali per cui l’uso di quello che comunemente viene chiamato “sale da cucina” serve solo per dare maggiore sapidità ma non è necessario all’organismo) secondo le linee guida per la sana alimentazione dell’INRAN un consumo di sale inferiore ai 6 g al giorno (corrispondenti ad un cucchiaino da caffè ed a 2,4 g di sodio) rappresenta un buon compromesso tra il soddisfacimento del gusto e la prevenzione dei rischi legati a un eccessivo consumo di sodio.
Molto spesso al supermercato vedo in vendita il tofu, ma cosa è? Grazie Anna
Il tofu è un alimento completamente vegetale che si ottiene cagliando il latte di soia (dai fagioli di soia) e pressando il composto ottenuto, con un procedimento analogo a quello utilizzato per produrre la ricotta dal latte. Ne viene fuori un prodotto, il tofu appunto, ricchissimo di proteine, vitamine, ferro e calcio, povero di grassi e altamente digeribile. Questo alimento di larga diffusione nella tradizione culinaria giapponese e cinese, non è dunque consigliato ai soli vegetariani, ma a chiunque sia interessato ad un alimento sano, nutriente ma ipocalorico e privo di grassi, indicato a tutte le età a partire dallo svezzamento (7-8 mesi). Il suo gusto neutro, che facilmente assimila i sapori degli ingredienti con cui è cucinato, fa si che si possa declinare in infinite varianti e che si adatti alle esigenze di qualunque palato. In commercio è disponibile in molte preparazioni: in crema, pressato, affumicato, aromatizzato. Se a qualcuno sembra una proposta alimentare insolita, ricordo che il tofu era già largamente usato nella Cina del II Secolo d.C., e che a partire dal VII sec. è entrato nell’uso comune della cucina giapponese (grazie al Buddhismo e dunque alla diffusione della dieta vegetariana) e poi nella tradizione culinaria vietnamita, tailandese, coreana, ecc.
ARTICOLO TRATTO DALLA RIVISTA TRIMESTRALE DI SALUTE E BENESSERE ‘VIVI BENE’ DELLA FARMACIA ‘FATA MORGANA’ DI REGGIO CALABRIA
QUI LA VERSIONE ONLINE DEL SECONDO NUMERO
