Il tatuatore reggino Gabriele Pellerone tatua per la prima volta un signore di 86 anni


di Federica Geria  Il tatuaggio: moda o arte? E’ questo l’interrogativo che spesso ci si pone. Per alcuni quasi un gioiello per arricchire il proprio corpo, qualcosa da far notare e mettere in mostra. Pe altri pura arte visiva e comunicazione, qualcosa che esprime parte della propria vita, o della propria personalità.

 

Nonostante tutto siamo nell’era in cui i tatuaggi spopolano, tra star di Hollywood, miti della musica, top model e ragazzi di ogni età.

 

A parlarci dell’argomento un esperto del settore, che oggi si racconta a CityNow.it.

 

Th’Ink different, rendi unico il tuo tatuaggio”. E’ questo il motto di Gabriele Pellerone, classe 1992, reggino doc e tatuatore professionista.

 

Come e quando nasce la tua passione?

“La mia passione per i tatuaggi, che definisco una vera e propria arte, nasce da una dote trasmessa da mia madre: il saper disegnare. E’ stato anche grazie a diversi amici che ho iniziato, mi incitavano a provare, come se io non stessi sfruttando ciò che di buono sapevo fare, finché un giorno comprai l’attrezzatura e inizia ad esercitarmi sulla pelle sintetica. Quando mi sentii pronto, dopo qualche mese, tatuai un amico, e da lì non ho più smesso.”

 

Che significato hanno per te i tatuaggi?

“Esprimono la personalità di ognuno, rappresentano il nostro passato, i nostri sogni e i nostri desideri! Ad oggi il loro significato non è più fonte di pregiudizio, e credo non debba essere considerata una moda o una tendenza, dato che un tatuaggio è per sempre!”

 

A cosa ti ispiri quando disegni sui corpi?

“Mi ispiro ai più grandi artisti del tatuaggio, al fine di fare sempre meglio il mio lavoro!”

 

Come definiresti il tuo stile?

“Ad oggi i tatuaggi sono classificati in diversi stili, tra i tanti quello che più mi affascina è lo stile realistico, o tatuaggio fotografico. Studiare i dettagli e cercare di riprodurli, è una continua sfida con quelle che sono le mie potenzialità. Un altro stile che studio da qualche tempo è il watercolor, uno stile nuovo e originale in cui sono i colori accesi i veri protagonisti di un tatuaggio.”

 

Il giovane tauatore reggino mi racconta infine di un episodio particolare e davvero insolito: un signore di 86 anni che decide di farsi inchiostrare la pelle proprio da Gabriele, per il suo primo tatuaggio:

 

“Inizialmente credevo fosse uno scherzo, invece no, era vero! Voleva fare il suo primo tatuaggio a 86 anni! La cosa sorprendente è stata la sua assente reazione al dolore, eh si, a differenza di molti ragazzi che arrivano al primo tatuaggio tesi e spaventati, questo signore era tranquillo, rese così tutto più semplice, e tatuarlo fu un gioco, nel mentre mi raccontava del suo passato e di cosa lo spinse a tatuarsi dopo 86 anni…insomma fu un onore per me poter rendere felice ed aver esaudito un piccolo desiderio di una persona che ha tanto da raccontare, una persona senza pregiudizi e aperta al cambiamento! Oggi ho avuto una bella lezione: non è l’età che ci segna, possiamo scegliere ogni giorno di rendere tutto un po più armonioso, e se ad aggiustare una giornata può essere un tatuaggio, allora non è mai troppo tardi!”

 

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