Imprenditore reggino aspetta da 10 anni 800 mila euro dallo Stato: “Sono stanco e umiliato”
Denunciare le richieste della mafia, aspettare per anni pagamenti dallo Stato, rischiare di dover chiudere l'azienda. La storia incredibile di Rocco Raso
12 Marzo 2019 - 18:31 | Redazione
Una storia incredibile, triste e inaccettabile. E’ quella dell’imprenditore Rocco Raso, titolare dell’azienda Edilferr di Cittanova. Dal 2010 aspetta il pagamento delle fatture per i servizi di custodia giudiziaria, le continue visite alla Prefettura di Reggio Calabria non hanno mai sortito effetto. “Sono venuto qui centinaia di volte. Mi sento davvero amareggiato e umiliato. Da anni chiedo che questa situazione venga sbloccata e mi rimbalzano da una parte all’altra degli uffici”, ha raccontato l’imprenditore reggino.
La Edilferr nasce nel 1981 e oltre ad occuparsi di lavori edili detiene un grande magazzino dove svolge il ruolo di custodia giudiziaria. Queste fatture, non saldate, provengono proprio dagli oneri della custodia.
Il coraggio di denunciare e reagire alle richieste estorsive non è stato premiato. Raso, che ha scritto per chiedere aiuto anche al ministro dell’ Interno Matteo Salvini, alla fine degli anni Ottanta infatti è stato vittima del racket e grazie alla sua denuncia la sua azienda è stata inserita nella white list della Prefettura.
La crisi economica, oltre alla prolungata attesa per le fatture non saldate, hanno portato l’azienda dell’imprenditore reggino al collasso. Diversi gli stipendi non pagati, i circa 15 dipendenti di Edilferr rischiano il licenziamento.
“Per onorare lo Stato ho vissuto per quasi cinque anni sotto scorta, ed ora lo Stato mi farà vivere il resto della mia vita senza pane e dignità. Se questo problema non verrà risolto al più presto, purtroppo dovrò chiudere l’azienda”, ha raccontato Raso.
A sostegno della famiglia Raso, e di tutti i dipendenti, è intervenuto Claudio Aloisio, presidente provinciale della Confesercenti.
“Le aziende non possono subire le lentezze della burocrazia. I lavoratori, come è giusto che sia, devono essere pagati ogni mese, i fornitori anche, e di certo non ci si può scontrare con i tempi dilatati delle amministrazioni statali. Occorre che il Palazzo di Governo dia una risposta immediata- ha concluso Aloisio- perché la provincia reggina non si può permettere di vedere chiudere l’ennesima attività”, le parole di Aloisio.
L’ennesimo incontro con la Prefettura, potrebbe stavolta aver prodotto qualcosa. “Posso ritenermi soddisfatto, mi hanno assicurato che presto provvederanno ai pagamenti. Adesso mi sento un po’ più fiducioso, ma spero solo che le promesse vengano mantenute altrimenti sarò costretto ad abbassare la serranda”, ha spiegato Rocco Raso dopo l’ultima visita in Prefettura.
fonte: LaCnews.it