Inaugurazione anno giudiziario, la presidente Chiaravalloti: “Con carenza di organico giustizia in pericolo”
Chiaravalloti denuncia la carenza di organico e Dominijanni critica la riforma della giustizia
25 Gennaio 2025 - 16:03 | Redazione

Nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria, la presidente Caterina Chiaravalloti ha posto l’accento sulle difficoltà legate alla cronica carenza di organico, che da anni affligge il sistema giudiziario del distretto:
«La Corte d’Appello ha dovuto far fronte a una considerevole domanda di giustizia con una scopertura di organico che si attesta costantemente sopra il 50%. Questo ha obbligato a ricorrere ad applicazioni endodistrettuali per garantire il normale svolgimento dell’attività giurisdizionale».
La presidente ha inoltre evidenziato l’inadeguatezza delle risorse disponibili, soprattutto in relazione ai maxiprocessi contro la criminalità organizzata:
«La complessità di questi procedimenti è aggravata dall’enorme mole di materiale probatorio, non sempre adeguatamente selezionato nella fase delle indagini preliminari».
Nonostante le difficoltà, la Chiaravalloti ha sottolineato come la Corte sia riuscita a mantenere un elevato livello di produttività, ma ha avvertito:
«Se questa grave scopertura dell’organico dovesse perdurare, sarà impossibile garantire risposte rapide e adeguate alle richieste di giustizia».
L’intervento del procuratore generale Gerardo Dominijanni
Sul tema della riforma della giustizia, è intervenuto il procuratore generale Gerardo Dominijanni, esprimendo preoccupazione per la direzione presa dal dibattito nazionale:
«La separazione delle carriere, benché legittima, non apporta alcun beneficio alla collettività. C’è il forte sospetto che rappresenti un primo passo per sottoporre il pubblico ministero al controllo dell’esecutivo».
Dominijanni ha inoltre criticato alcune dichiarazioni del Ministro della Giustizia, accusandolo di ostacolare il dialogo con la magistratura:
«Denigrare, e non dialogare, con il corpo giudiziario è una scelta pericolosa. Impedire un processo di disbiosi tra i poteri dovrebbe essere il nostro imperativo morale».
Il procuratore ha poi lanciato un appello a tutti gli attori coinvolti, compresi i politici e l’avvocatura, invitandoli a lavorare insieme per costruire riforme condivise:
«Continuare su questa strada rischia di trasformare quella che sembra ormai una ‘guerra’ in una sconfitta per il popolo italiano. A vincere sarà solo la criminalità».