Degrado, incendi ed escalation di inciviltà: Reggio mai così in basso

Intollerabile quanto accaduto ieri sera in pieno centro, nel mezzo del lungomare Falcomatà

Precipita la situazione a Reggio Calabria.

Mai si era registrato fino ad oggi un fatto così grave che testimonia il livello, mai così in basso, della nostra città.

Roghi di rifiuti in periferia, degrado anche in pieno centro con cumuli di spazzatura ovunque. Marciapiedi divelti, pavimentazioni rattoppate (ad eccezione di qualche strada ‘nuova’) con buche e segnali che costringono a slalom continui. E ancora, piazze abbandonate all’incuria e interi quartieri ‘a secco’ con disservizi idrici continui.

La fotografia della città a poche settimane dall’inizio dell’estate è impietosa. L’arrivo del caldo non aiuterà di certo e al contrario alimenterà i disagi dei cittadini.

Ma torniamo al fatto di ieri.

Un motorino è stato dato alle fiamme. E fin qui, ‘nulla di strano’. Purtroppo siamo abituati a gesti di questo tipo. L’incendio di ieri sera però è avvenuto in pieno centro, nel bel mezzo del lungomare e tra uno dei monumenti più importanti in città e che tutta Italia ci invidia.

Opera, di Edoardo Tresoldi, da poco inserita tra i 25 monumenti di arte pubblica più apprezzati nel Paese, sarà ricordata anche come teatro di un episodio di criminalità.

Quanto successo ieri è intollerabile oltre che inqualificabile.

Non si è fatto attendere il messaggio del sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà che, attraverso un post FB, ha commentato:

“Stasera dimostriamo di essere primi in assoluto nella speciale classifica della stortìa, o di qualcos’altro… (questo ce lo dirà presto la Polizia che ha già avviato le indagini)”.

Già, Reggio capitale di ‘stortìa’.

Le istituzioni però di certo non aiutano il popolo reggino nel percorso di crescita culturale e sociale. Da anni Reggio vive ed è costretta ad affrontare sempre gli stessi problemi, in attesa di segnali positivi provenienti dalla classe politica che tardano ad arrivare.

Reggio Calabria non può più sopportare episodi simili. Segnali di educazione devono partire prima di tutto dalle famiglie, poi dal mondo della scuola ed infine dalle stesse istituzioni.

Necessario dunque un cambio repentino di rotta in termini di servizi assistenziali e sociali, oltre che di sicurezza e controllo del territorio.

Reggio esca dal torpore.

Altrimenti sarà sempre peggio.