Un consiglio per Natale? Regalate(vi) un libro

Lo scrittore Giovanni Suraci invita ad una presa di coscienza sulla notevole valenza della lettura dei libri

Leggere un libro, magari di autori locali, sarebbe la migliore risposta che i calabresi potrebbero dare a Vittorio Feltri, direttore del quotidiano “Libero”, il quale nel corso di un’intervista, per rimarcare il suo convinto e ripetuto concetto sull’ inferiorità della gente del Sud, ha dichiarato: “Sappiamo che la lettura non è la principale attività nel meridione…”

I cittadini calabresi

Un’inversione di tendenza, da parte dei cittadini calabresi e perché no, pure degli abitanti delle altre regioni del Mezzogiorno, sarebbe auspicabile. Bisognerebbe, con uno scatto d’orgoglio, inviare un forte segnale a chi, con becero pregiudizio e rozza ostinazione, persevera nel considerarci esseri inferiori. Così come è opportuno dare seguito agli insegnamenti di tanti docenti della nostra terra che si impegnano quotidianamente a trasferire ai ragazzi l’importanza di approfondire le conoscenze, anche e soprattutto, attraverso la lettura. Bisogna dare atto, infatti, che ci sono tante scuole “illuminate” che investono tempo organizzando corsi di “invito alla lettura”.

Una spesa ben finalizzata

È naturale spendere per comprare oggetti firmati, o pagare 15 euro per una pizza, oppure consumare 15 euro di carburante per fare un giro in scooter o in macchina, ma “sborsare” lo stesso importo per acquistare o regalare un libro, per tanti, è come togliersi dalle tasche un capitale.

Nelle famiglie calabresi, purtroppo, si fa poca educazione alla lettura ai bambini. I genitori, molto spesso restii a leggere, non trasmettono ai figli la passione per i libri e i ragazzi, ovviamente, crescendo, finiscono per vedere la lettura come una costrizione e non come un piacere, come un qualcosa che devono fare per forza, per la scuola, per dovere, per compito e non per cultura o voglia e piacere personale. Si crede che la lettura sia un passatempo inutile, che non porta a nulla, quando invece leggere significa accrescere la propria cultura, il proprio vocabolario, usare in modo più consapevole la lingua e soprattutto aprire la propria mente agli argomenti trattati nei libri.

Il mai dimenticato Umberto Eco amava dire: “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito…perché la lettura è una immortalità all’indietro”.

Qualche dato statistico

Nel Nord Italia la media dei lettori che leggono almeno un libro all’anno è del 48,8%, con Regioni come Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Lombardia e Piemonte a fare da traino. Al Centro la media si abbassa, ma rimane comunque accettabile (43,5%). Il dato nettamente inferiore è quello che si registra al Sud e nelle Isole, dove ben sette Regioni sono decisamente al di sotto della media nazionale: in Calabria la percentuale, purtroppo, è del 26,1%.  I calabresi sono tenuti quindi, più di tutti, anche per gli attacchi continui che subiscono e per l’immagine spesso distorta che si ha della nostra terra, a riflettere sui dati dolorosi che vedono negli ultimi posti la nostra regione tra i “consumatori” di libri. Eppure noi abbiamo avuto nel passato e ci sono, ancora oggi, fior di scrittori che tentano di narrare la nostra regione fuori dagli schemi, ormai stereotipati, di una terra dove esiste solo la ‘ndrangheta e il malaffare.

La lettura di un libro per interpretare bene la Calabria

Ecco bisogna con uno scatto di dignità uscire fuori dalla persistente e commercialmente produttiva retorica del filone visto e stravisto, oggi quasi nauseante, di sentire e vedere la Calabria raccontata sempre e comunque per fatti negativi, delittuosi o di bassa politica. Se riusciamo ad uscire dalla “gabbia”, dove tristemente ci siamo rinchiusi, potremo offrire degli stimoli nuovi alla “Gente di Calabria”, per indirizzarli verso un percorso culturale che li appassioni e provi interesse alla lettura di un libro, con l’orgoglio di essere partecipi e protagonisti di una svolta epocale. Per tutte queste ragioni forse è proprio il Natale l’occasione giusta per leggere o regalare un buon libro, meglio ancora se di autori calabresi.

Giovanni Suraci (scrittore)