Jova Beach Party, Procura apre un fascicolo

Il reato ipotizzato sarebbe quello di danno ambientale e, in particolare, "di distruzione o deterioramento di habitat all'interno di un sito protetto"

Nuove polemiche sulla doppia tappa di Viareggio del Jova Beach Party. La Procura della Repubblica di Lucca ha infatti aperto un fascicolo per indagare sul maxi concerto in programma il 2 e 3 settembre sulla Spiaggia del Muraglione, in Darsena a Viareggio. Il reato ipotizzato sarebbe quello di danno ambientale e, in particolare, “di distruzione o deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto”.

Il fascicolo è stato aperto in seguito ad un esposto presentato nei giorni scorsi da una associazione ambientalista che sostiene che le due date del Jova Beach Party creerebbero danni alla vegetazione che costeggia la spiaggia di Viareggio, che si trova a ridosso del Parco di Migliarino San Rossore. Dallo studio emergerebbe che le piante presenti sull’arenile sono necessarie per contrastare l’erosione della spiaggia.

Al momento il fascicolo aperto dalla Procura è contro ignoti e, stando a quanto trapelato, non vi sarebbero ancora iscritti sul registro degli indagati. L’esposto si baserebbe sulla relazione di un professore dell’Università degli studi di Trieste docente di Ecologia e Diversità delle Comunità Vegetali.

In difesa dell’artista e del suo tour nelle spiagge italiane si è schierato Matteo Salvini. “Ma lasciate che gli artisti si esprimano e che i giovani si divertano, accidenti!”, ha commentato su Twitter il leader della Lega, taggando Jovanotti.