“L’Allieva” un giallo ironico nato dalla penna di Alessia Gazzola e divenuto fiction televisiva
04 Marzo 2018 - 16:34 | di Eva Curatola

di Eva Curatola – Come ogni domenica CityNow torna con un nuovo appuntamento di #InsideTheBook, la rubrica attraverso cui vi proponiamo un libro da leggere.
Questa settimana è la volta di un’autrice meridionale che attraverso la sua scrittura ha toccato il cuore di tutti gli italiani: Alessia Gazzola.
Quella scritta dalla giovane autrice messinese è una saga che è stata trasformata dalla Rai in una fiction di grande successo. Il primo libro delle avventure di Alice Allevi, giovane specializzanda in medicina legale che ama il suo lavoro, è “L’Allieva” un titolo scelto sicuramente non a caso, ma che rimanda all’esperienza diretta della nostra protagonista.
Alice raccontata nel suo percorso di vita, resiste a tutto, anche se l’istituto in cui svolge il suo tirocinio è un vero e proprio santuario delle umiliazioni, incoraggiata dall’affetto delle amiche e dal rapporto di stima, spesso non ricambiata, che la lega a Claudio, suo collega e superiore. Fino all’omicidio.
Una protagonista sbadata, che commette errori assurdi in un crescendo di cattive figure che la portano spesso ad essere catalogata come incapace, ma che manifestano anche un animo buono e gentile.
“Sono stufa di queste figure di m**** che colleziono quotidianamente, ma non faccio nulla, al contempo, per arrestarne il susseguirsi”.
La storia ruota intorno alla medicina legale e alle vicende della laureanda. Per un medico legale, un sopralluogo sulla scena del crimine è routine, un omicidio è parte del lavoro quotidiano. Ma non questa volta. Stavolta, quando Alice entra in quel lussuoso appartamento romano e vede il cadavere della ragazza disteso ai suoi piedi, la testa circondata da un’aureola di sangue, capisce che quello non sarà un caso come gli altri. Perché stavolta conosce la vittima.
Una trama intrigante accompagnata da una scrittura piacevole che conduce il lettore in una storia “comune”, a tratti quasi antastica e spiritosa nonostante i temi toccati siano spesso difficili.
“Solo la morte rende impossibile un passo indietro. In tutti gli altri casi, siamo sempre in tempo per cambiare idea. O per chiedere scusa.”
A far quasi da sfondo alla storia della Gazzola l’intrigo amoroso tra Alice e colui che dovrebbe essere il suo insegnante, Claudio Conforti, il miglior docente dell’istituto di medicina legale e al contempo lo scapolo più ambito.
“Claudio Conforti, classe 1975, segno zodiacale leone, stato civile celibe. Bello come James Franco nella pubblicità del profumo Gucci by Gucci. Stronzo, sicuramente l’uomo più stronzo che io conosca e, probabilmente, il più stronzo di tutto l’universo”.
Un’arguta descrizione che lascia poco spazio all’immaginazione del lettore che si trova di fronte a delle scene quasi comiche che hanno come cornice la morte.
Il libro pubblicato nel 2012, frutto dell’immaginazione dell’autrice meridionale, fa senz’altro concorrenza alla letteratura internazionale. E seppur molto sbadata e alle prese con una vita sentimentale molto altalenante, Alice Allevi diviene una sorta di Temperance Brennan italiana, nonostante le analogie sembrino davvero poche le loro due storie hanno in comune un punto fondamentale.
Storie di donne, libere ed indipendenti, che con la sola forza di volontà tentano in ogni modo di affermarsi all’interno di una società che, anche nel XXI secolo, le vede quasi incapaci di occupare ruoli di spicco.
