Guadia di Finanza, sequestrati oltre 2 milioni per malversazione di risorse pubbliche

Il provvedimento a carico della società "Ecologia oggi", attiva nel settore della raccolta dei rifiuti, di proprietà della famiglia Guarascio

La Guardia di finanza ha eseguito una sequestro preventivo di beni per un valore di due milioni e 250 mila euro a carico della società “Ecologia oggi“, attiva nel settore della raccolta dei rifiuti, di proprietà della famiglia Guarascio.

Il sequestro è stato fatto in esecuzione di un decreto emesso dal Gip di Lamezia Terme su richiesta della Procura della Repubblica, diretta da Salvatore Curcio. Il provvedimento rientra in un’inchiesta condotta dalla Procura in cui Ortensia Guarascio, di 58 anni, amministratrice della società all’epoca dei fatti, risalenti al 2022, è indagata per malversazione di risorse pubbliche e per la correlata ipotesi di responsabilità amministrativa.

Secondo l’ipotesi accusatoria, la società “Ecologia oggi”, sfruttando il “Decreto liquidità”, una delle misure adottate per il rilancio dell’economia durante l’emergenza epidemiologica per il Covid, aveva ottenuto un finanziamento di cinque milioni di euro per potenziare gli impianti ed acquistare macchinari strumentali all’attività di impresa.

Il mutuo, erogato da un istituto di credito privato, beneficiava della garanzia statale di Sace, società per azioni controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze specializzata nel settore assicurativo e finanziario.

Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro delle fiamme gialle, hanno consentito di ipotizzare, come riferisce un comunicato delle fiamme gialle:

“Con alto grado di consistenza indiziaria che l’azienda abbia destinato parte della somma a finalità estranee a quelle indicate nella richiesta di finanziamento, pari all’importo oggetto di sequestro, e, in particolare, per distribuire dividendi, il ripianamento di altri conti correnti con saldo negativo, il rimborso di altri finanziamenti e il pagamento di decreti ingiuntivi ed emolumenti stipendiali”.

Fonte ANSA