La leggenda della Rocca del Drago a Roghudi

Avete mai sentito parlare della 'Rocca del drago'?Si trova in provincia di Reggio Calabria

Oggi vi portiamo alla scoperta della leggenda della ‘Rocca del drago’. Nel borgo fantasma di Roghudi, in provincia di Reggio Calabria, sulla strada che da Melito Porto Salvo si inerpica verso l’Aspromonte, emergono due formazioni geologiche naturali attorno a cui si intrecciano misteri e leggende: una è la Rocca del Drago, roccia di epoca preistorica dalla forma strana in cui l’erosione ha scavato due solchi che somigliano agli occhi di un mostro; l’altra, le Caldaie del Latte, è una roccia composta da sette piccoli massi sferici, che affiorano dal terreno da un blocco unico di roccia friabile.

LA LEGGENDA

La leggenda narra che nella Rocca dimorasse un drago, confinato lì a causa di un dio malevolo. Il drago passava le sue giornate a terrorizzare gli abitanti di Roghudi, costringendo la gente del posto a consegnargli i bambini, per poi divorarli. Per placare l’ira del drago gli abitanti si recavano alle Caldaie del Latte, dove facevano bollire il bianco nutrimento in degli immensi pentolino per servirlo al drago affinché smettesse di divorare i bambini e causare disastri nel paese.

Un giorno però giunse a Roghudi un frate, noto per la sua particolare abilità nella conversazione e per aver sedato numerosi mostri di ogni specie. Così gli abitanti riposero le speranze nel frate e gli chiesero di recarsi nella rossa a parlare con la bestia feroce. L’uomo iniziò a raccontare al drago tante storie, numerosi aneddoti di tutti quelli della sua specie che aveva incontrato durante il cammino. Questo fece calmare il mostro, il quale giorno dopo giorno ascoltava i racconti del missionario, smettendo così di creare scompiglio e seminare terrore.

rocca del drago Caldaie del Latte
Caldaie del Latte

Un giorno il frate però sparì: egli era anziano e tutti capirono che era morto di vecchiaia. Sfortunatamente, in seguito alla sua scomparsa, l’abominevole drago tornò alle sue solite e vecchie abitudini. Così i Roghudesi, distrutti dalle continue violenze subite, decisero a malincuore di abbandonare il paese, durante la notte, mente il mostro dormiva profondamente.

Col passere dei secoli, quelli che erano la temutissima Rocca de Drago e le famose Caldaie del Latte divennero gigantesche rocce calcaree, che oggi emergono nella vegetazione, conferendo al borgo un alone di magia. Ma si narra che il drago sia ancora lì, sotto quell’imponente strato di pietra, nascosto ad osservare e bramare le caldaie, sofferente e triste perché non ha più nessuno con cui parlare.