L’energia di Edoardo Bennato conquista Porto Bolaro. “Ognuno di noi ha il compito di migliorare la propria condizione, individuale o collettiva.”


di Vincenzo Comi – Difficile rimanere fermi e non cantare mentre quel ragazzo, classe ’46, con jeans e t-shirt scura, chitarra, armonica e occhiali, salta e canta per oltre due ore con l’energia di un ragazzino. Difficile anche non intonare “Viva la mamma”, “Che paura che fa Capitan Uncino” insieme alla ciurma dei pirati e “L’Isola che non c’è”. Tutte ‘canzonette’ che hanno fatto la storia della musica italiana.E’ una delle più grandi rockstar italiane. Cantautore, musicista e armonicista. Dal 1973, anno del suo primo album seguono altri 40 anni di successi con oltre 30 album. Inizia a suonare insieme ai suoi due fratelli Eugenio e Giorgio un po’ spinto dalla madre un po’ per l’amore e la passione per il rock. Oggi è considerato uno dei pilastri del rock italiano. Il centro commerciale di Reggio Calabria saluta la bella stagione, con un grande evento, il concerto dell’artista Edoardo Bennato.Dopo aver ospitato artisti del calibro di Katia Ricciarelli, Umberto Tozzi e Anna Oxa, Porto Bolaro chiude l’estate 2014 con l’energia di un vero rocker. Sul palco, con la sua chitarra e la sua armonica, una leggenda della musica italiana.L’artista napoletano, classe 1946, inizia la sua carriera negli anni ‘60 e pubblica il suo primo album nel 1973 con il suo primo LP ‘Non farti cadere le braccia’ che lancia ‘Un giorno credi’, una delle canzoni più amate.Tra i suoi innumerevoli successi uno tra tutti che è rimasto nel cuore degli italiani è la canzone ufficiale dei campionati mondiali di calcio del 1990 “Un’estate italiana”, cantata insieme a Gianna Nannini, brano che rimase nelle hit parade per 4 mesi.Primo artista italiano a realizzare video-clip, primo cantante italiano a riempire lo stadio milanese di San Siro con più di sessantamila persone e primo cantante italiano ad usare l’armonica.A oggi Edoardo Bennato ha all’attivo 31 album pubblicati e vanta una cospicua serie di celebri collaborazioni. Per citare le più care ricordiamo quelle con Bo Diddley, B.B. King e Jeff Healy. Memorabili i suoi concerti all’Hallenstadium di Zurigo, al Prater di Vienna (1977), le sue partecipazioni al Montreux Jazz Festival (1887, 1992), all’Apollo Theatre di New York City (1987), al Hiighline Ballroom sempre in New York City (2010), a Toronto presso The Mod Club (2010) e all’Arcub Club di Bucarest (2010).Un cantautore che non ha mai amato i compromessi, e che ha sempre continuato a raccontare a suon di musica  in chiave ironica, personaggi e vicende che riguardano  questo Paese.“Nella mia carriera ho sempre cercato di coniugare con naturalezza i problemi sociali con il rock, senza però fare lezioni di filosofia. Reggio Calabria è un po’ come la mia Napoli – spiega il cantante partenopeo alla folla del Porto Bolaro dopo aver cantato “La mia città” uno dei suoi ultimi successi – Entrambe sono adagiate sul mare. Entrambe seducenti, considerate tra le città più belle d’Italia, ma entrambe condannate, in quanto non sembrano in grado di sfuggire al loro destino negativo. In fondo, però, ho ancora la speranza che la situazione possa cambiare. E, come canto nel ritornello di “La mia città”, non cambierà mai niente se ci credo solo io. Ognuno di noi – conclude Edoardo Bennato – ha il compito di migliorare la propria condizione, individuale o collettiva.