La lettera di un ex paziente Covid: 'Su Reggio mi sono ricreduto. Medici empatici e reparto eccellente'

"Vivendo a Bologna, con una delle sanità pubbliche migliori d’Italia e forse del mondo, ho sempre pensato, stupidamente, che non avrei voluto essere ricoverato per Covid a Reggio Calabria"

La malattia, il ricovero ed il grazie al personale sanitario che si è preso cura di lui. Un reggino ha voluto ringraziare il personale del Grande Ospedale Metropolitano che lo ha curato dal Covid.

La lettera di un paziente Covid del GOM

“Sono stato ricoverato nel reparto di Malattie infettive diretto dal professor Foti da metà agosto fino al 7 settembre per una grave polmonite bilaterale da COVID, nonostante vaccinato con entrambe le dosi Astra Zeneca.

Probabilmente il professor Foti riceverà in forma più o meno simile manifestazioni di ringraziamento e di apprezzamento per la qualità della cura, dei processi e delle procedure in atto nel suo reparto. D’altronde, se la sindrome di Stoccolma si sviluppa nei confronti di carcerieri malintenzionati, allora è ragionevole che con maggiore intensità si manifesti per “carcerieri che intendono guarire i loro carcerati”.

Per completare il mio sincero apprezzamento devo però aggiungere, oltre al riconoscimento della competenza dell’equipe medica (mi ha colpito in modo particolare il continuo monitoraggio e il sistematico adeguamento del piano terapeutico ai feedback via via ottenuti), quella di tutti gli infermieri e del personale paramedico. Senza esclusione di alcuno, sono persone empatiche, premurose e mai scortesi. Un vero esempio di come l’identificazione con un lavoro così difficile e anche faticoso a motivo di carichi straordinariamente alti, possa arginare la demotivazione e la mancanza di attenzione e il rispetto verso il paziente, un comportamento questo molto diffuso.

Tutto questo si chiama cultura organizzativa di qualità ed è un risultato  difficile da ottenere se non attraverso il continuo esempio nel tempo, la competenza, i buoni consigli e la leadership. Vivendo a Bologna, con una delle sanità pubbliche migliori d’Italia e forse del mondo, ho sempre pensato, stupidamente, che non avrei voluto essere ricoverato per COVID a Reggio Calabria (ad agosto mi reco a Scilla dove sono nato), ma questa mia esperienza, sia pure dura e dolorosa di tre settimane, mi ha fatto davvero ricredere. Il reparto di malattie infettive è davvero eccellente e posso dirlo con consapevolezza avendo lavorato più volte con il mio dipartimento per la sanità settentrionale.

Grazie dunque al professor Foti e a tutta la sua squadra per la loro premurosa, attenta ed efficace cura e mi auguro che questo sentimento di gratitudine possa giungere a tutte le persone del reparto”.

D. M.