LFA Reggio, il DG Ballarino: ‘La società non è in vendita’. Poi il ripescaggio

"Io sono qui a tempo indeterminato non provvisorio"

Ballarino-Minniti

Dopo aver parlato di denominazione, marchio e risposto all’intervento del sindaco Falcomatà, il DG Ballarino ha parlato del mondo amaranto, i progetti, le ambizioni.

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Progetto e ambizioni

Costruiremo una squadra per vincere il campionato, lo voglio vincere, ma non basta. Tutti dobbiamo volerlo vincere, insieme. Mi dicono: se dopo cinque partite non sei in testa alla classifica succede la rivoluzione, non è il migliore dei presupposti, è una minaccia? Spero di no. Sono ottimista, non voglio pensare a un campionato non vinto l’anno prossimo e quindi non rispondo alla domanda che riguarda investimenti per gli anni a venire. Dobbiamo pensare a vincere quello della stagione successiva, punto. La valutazione non può essere sbagliata nella scelta di quei calciatori in organico quest’anno, da confermare per il prossimo campionato. Quando con i direttori tecnici abbiamo impostato il progetto, subito si è pensato alla regginità, in riferimento ai calciatori ma anche agli impiegati. Volevamo il cuore oltre le qualità”.

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Società non in vendita

A oggi non so nulla di imprenditori interessati alla Reggina. Se hanno bussato ad altre porte non lo so, se lo hanno fatto, hanno sbagliato porta. Devono bussare al sottoscritto o al presidente Minniti, siamo noi a decidere il futuro della società, se qualcuno ha voglia di confrontarsi. Io sono qui a tempo indeterminato non provvisorio.

La società non è in vendita, c’è un progetto e nessuno ci ha messo lì provvisoriamente. Mi sono innamorato della Reggina, se dovesse arrivare qualcuno con tantissimi soldi, chiederei di rimanere all’1%, puntando a portare la squadra in Europa. Per i progetti che ho non ho bisogno di nessuno, apertura al territorio totale, ma con i fatti, non parole. Se ci saranno le condizioni, interverremo dal punto di vista oneroso, punteremo certamente al ripescaggio. Sarebbe una anticipazione di un programma di tre anni, arrivando prima da dove ci hanno cacciato”.