Ragazzi con difficoltà psicologiche: il lato oscuro dell'isolamento. Il racconto di Alessandro

Un giovane studente reggino racconta "le difficoltà psicologiche e il trauma di una vita cambiata troppo in fretta"

“Durante questi due mesi abbiamo imparato molte cose su come prevenire il contagio da Covid-19 e su come fronteggiare questa terribile minaccia ma per farlo, molto spesso, abbiamo trascurato il nostro benessere psicologico.

Questo cambiamento di stile di vita, tanto repentino quanto radicale, ha causato non pochi problemi a molte persone che hanno dovuto fare i conti con stress, paure ed ansie che non sempre sono funzionali e che possono rendere difficoltosa la vita quotidiana. Questa combinazione di ansia e paure può generare ancora più sconforto in noi adolescenti che stiamo vivendo già un periodo di cambiamenti e responsabilizzazione legati all’età e che sono di per sé causa di criticità dal punto di vista emotivo e comportamentale; diventa dunque ovvio incontrare ancor più difficoltà davanti a una situazione che contribuisce ad amplificare le sensazioni e le emozioni spiacevoli che si provano quasi quotidianamente in questo momento delicato.

Durante questa quarantena abbiamo visto pubblicizzata la parte facile e bella dell’isolamento con un buon numero di persone impegnate a scoprire nuovi interessi e hobby ma è rimasto nascosto il lato oscuro dell’isolamento, la parte che rimane ancora un tabù per una buona fetta della popolazione: le difficoltà psicologiche e il trauma di una vita cambiata troppo in fretta. Non tutti sono riusciti a fare tesoro di questo tempo libero per seminare e cogliere il frutto dei propri interessi, anzi, spesso noi ragazzi dobbiamo far fronte all’impossibilità di vivere una vita quotidiana fatta di normalità e tranquillità.

Purtroppo, queste complicanze vengono spesso ignorate o ridimensionate da persone che non capiscono quanto sia importante mantenere uno stato di salute mentale ottimale e che vedono nella manifestazione di queste problematiche un semplice capriccio di una generazione non abbastanza forte da affrontare la vita.

La verità è che nella vita tutti noi incontriamo momenti di difficoltà ma non tutti siamo capaci di superarli da soli. Bisogna far capire che non si è deboli se si chiede aiuto, ma che facendolo si può contribuire al proprio benessere.

Fortunatamente sia a livello nazionale che regionale sono stati attivati numerosi sportelli di ascolto gratuiti, grazie anche alla disponibilità di tanti psicoterapeuti che, capendo la straordinarietà di questa situazione, si sono messi in gioco per offrire a coloro che ne hanno bisogno il loro supporto. Questi problemi si possono superare e, a mio avviso, un’intensificazione del sistema di monitoraggio potrebbe aiutare tanti giovani e meno giovani a trovare una soluzione e a raggiungere quella sana routine indispensabile alla sopravvivenza”.

Alessandro Critelli, IV B, Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci”