MArRC, il CIS della Calabria promuove l’incontro “Demetra e Persefone”
26 Ottobre 2017 - 09:08 | di Eva Curatola

Venerdì 27 ottobre 2017, alle ore 17:30, presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, il Centro Internazionale Scrittori della Calabria in collaborazione con il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina, promuove l’incontro “Demetra e Persefone: un percorso nel rapporto madre-figlia tra la simbologia del mito e la rassicurazione del rito”.
Interverranno: Carmelo Malacrino, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria; Loreley Rosita Borruto, Presidente del Cis della Calabria. Relazionerà Paola Radici Colace, Prof. Ordinario di Filologia Classica dell’Università di Messina. Attraverso numerose slides la relatrice parlerà del mito di Demetra e Persefone, madre e figlia, due dee legate dai culti della fertilità e della rinascita oltre la morte. Persefone mentre raccoglieva un fiore mai visto prima, la terra si aprì e si vide afferrata dalle possenti braccia del dio Ade e portata verso il centro della terra.
Demetra, madre di Persefone, dea della terra coltivata, protettrice delle messe e in particolare del grano, tornata alla sua reggia e non trovando la figlia, girovagò a cercarla presso il torrente, scrutò nei cespugli, si addentrò nel bosco, ma non trovò traccia della figlia. Chiese a chiunque incontrasse, ma nessuno parlava per timore di incorrere nelle ire del dio dell’Oltretomba.
Lo sdegno di Demetra fu grande, non volle più salire all’Olimpo e maledisse la terra rendendola improduttiva. Zeus, preoccupato per la sorte del genere umano, inviò il messaggero Ermes dal dio Ade che permise a Persefone di rimanere per sei mesi nel regno delle ombre e per sei mesi sulla Terra, questo infatti era il volere di Zeus.
Nei mesi che Persefone fosse rimasta nel regno dei morti, la natura si sarebbe addormentata, dando origine all’autunno e all’inverno, mentre nei restanti sei mesi la terra sarebbe rifiorita, dando origine alla primavera e all’estate.
