Medico reggino nell’equipe che ha operato Papa Francesco
Originario di Villa San Giovanni, il direttore dell'Uoc di Chirurgia Addominale ha preso parte all'operazione del Santo Padre
06 Luglio 2021 - 17:31 | di Redazione
Nell’equipe medica che, nei giorni scorsi, ha operato Papa Francesco al Policlinico Gemelli di Roma c’è anche un reggino. Il prof. Luigi Sofo, originario di Villa San Giovanni, direttore dell’Uoc di Chirurgia Addominale e professore associato di chirurgia generale alla Cattolica.
L’operazione di Papa Francesco
“Il Santo Padre, – ha fatto sapere il portavoce in una nota – ricoverato al Policlinico A. Gemelli, è stato sottoposto all’operazione chirurgica programmata per stenosi diverticolare del sigma. Il Santo Padre ha reagito bene all’intervento condotto in anestesia generale ed eseguito dal Prof. Sergio Alfieri, con l’assistenza del Prof. Luigi Sofo, del dott. Antonio Tortorelli e della dott.ssa Roberta Menghi. L’anestesia è stata condotta dal Prof. Massimo Antonelli, dalla Prof.ssa Liliana Sollazzi e dai dott.ri Roberto De Cicco e Maurizio Soave. Erano altresì presenti in sala operatoria il Prof. Giovanni Battista Doglietto ed il Prof. Roberto Bernabei”.
Il medico reggino Luigi Sofo
Il medico reggino Luigi Sofo è tra i massimi esperti in Italia nel trattamento di malattie infiammatorie croniche dell’intestino. A fargli i complimenti è stato il senatore reggino Marco Siclari:
“La brillante operazione chirurgica di Papa Francesco, effettuata da Luigi Sofo, caro amico e grande collega, Direttore dell’Unità Operativa Complessa Chirurgia Addominale del Gemelli, dimostra ancora una volta la professionalità acclarata del Dott. Sofo.
Mi permetto di aggiungere che dimostra anche che, quando un calabrese è lasciato libero di esprimersi, riesce a dimostrare eccellenti doti umane e professionali come migliaia di calabresi che vivono fuori e dentro la Calabria.
Il senatore azzurro ha poi aggiunto:
“Si tratta, anche, di un’ulteriore testimonianza che il commissariamento della sanità calabrese deve terminare soprattutto per evitare la continua emorragia di “cervelli” e professionisti sanitari che lasciano la Calabria per realizzarsi dove vi sono le condizioni e per consentire il rientro del personale medico emigrato obbligato a lavorare fuori regioni dove ha raggiunto livelli di eccellenza. Rivolgo al Santo Padre i migliori auguri di pronta guarigione”.