Miramare bis, alla prossima udienza le testimonianze chiave

Il processo, inevitabilmente, secondo gli avvocati, risentirà della sentenza della Corte di Cassazione

Si torna a parlare di ‘Miramare‘.

A distanza di 20 giorni dalla sentenza della Corte di Cassazione del processo Miramare che ha visto l’assoluzione di tutti gli imputati, e dopo il ritorno del primo cittadino a Palazzo San Giorgio, il caso Miramare, questa volta ‘Bis‘ rientra in aula bunker.

Aperto il dibattimento, il procuratore Stefano Musolino ha chiesto l’ammissione dei tre testimoni che verranno sentiti alla prossima udienza (29 novembre). Si tratta dell’avv. Squillaci, dell’avv. Elena Albanese e di Italo Palmara.

La difesa invece ha chiesto l’ammissione della testimonianza di Giuseppe Falcomatà, unico imputato nel procedimento. L’avv. Marco Scudo, per delega dell’avv. Marco Panella e l’avv. Francesco Gatto, per delega dell’avv. Sergio Gatto, hanno inoltre depositato il dispositivo della sentenza della Corte di Cassazione.

Il processo dunque proseguirà senza stravolgimenti. La procura infatti non ha ritenuto, allo stato, modificare il capo di imputazione che rimane, come noto, quello di ‘abuso di ufficio’. Nessun alleggerimento e nessun ‘ridimensionamento’ delle accuse.

Il ‘Miramare Bis‘, lo ricordiamo, nasce da una denuncia per la mancata costituzione del Comune come parte civile proprio nel primo processo Miramare. Secondo l’esposto in Procura di ‘Reggio Futura’, il movimento guidato dall’avvocato Palmara, Falcomatà nel ruolo di sindaco “avrebbe impedito la costituzione del Comune di Reggio come parte civile al processo Miramare con comportamento omissivo, arrecando a se stesso e agli altri imputati un ingiusto vantaggio patrimoniale“. La Procura contesta al sindaco di aver procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale a sé e agli altri consiglieri imputati, vantaggio che sarebbe costituito dal mancato risarcimento del danno patito dall’ente comunale.

Secondo quanto raccolto, i legali sono fiduciosi poichè, vista la sentenza della Corte di Cassazione nel processo Miramare, e vista la sentenza di assoluzione che certifica che non ci fu alcun vantaggio per il privato né alcun danno per i cittadini, la vicenda dovrebbe sgonfiarsi e non di poco. Se non si ha più un danno da risarcire, dovrebbe cadere anche l’accusa della condotta.

Nella peggiore delle ipotesi però, se il capo di imputazione rimane invariato e se viene riportata una condanna in primo grado e se non cambia la legge Severino, Falcomatà verrà nuovamente sospeso dalla carica.

La prossima udienza, come anticipato, è stata fissata per il 29 novembre e sarà determinante per il prosieguo del procedimento.