Movida reggina e ragazzini ubriachi, Brunetti: 'Responsabilità è anche delle famiglie'

'Io non ho mandato mio figlio a quella festa, ha solo 13 anni. Presidio fisso delle forze dell'ordine per vigilare', le parole del sindaco f.f.

“Si stanno ripetendo casi di coma etilico con infelici protagonisti ragazzini di 15 anni. È ammissibile? Si può giustificare chi dispensa bibite a dei minorenni ?

Si può accettare che non vi siano presidi delle forze dell’ordine a controllare costantemente i luoghi, dove, sempre più spesso, si abusa di alcool ed altro, dove adolescenti si picchiano selvaggiamente o vagano ubriachi come zombie vomitando alle 3 del mattino e finendo, non di rado, in ospedale?”. Cosi in apertura di consiglio comunale Angela Marcianò, consigliera comunale di minoranza, sugli ultimi episodi verificatisi sul Lungomare Falcomatà.

A stretto giro di posta è arrivata la replica del sindaco f.f. Brunetti.

“È un problema generale, non solo di Reggio Calabria. La prima responsabilità che do è alle famiglie, non c’è più l’indirizzo educativo che si dava una volta. Noi a 14 anni per bere un dito di vino dovevamo aspettare di diventare i maggiorenni e avere i genitori accanto. Mio figlio a 13 anni mi ha chiesto di andare a quella festa, a quell’età non si può andare a ballare alle 3 o 4 di mattina. Se no poi non ci possiamo lamentare.

In Prefettura ne abbiamo parlato in una riunione, e sabato io personalmente ero sul lungomare e ho visto un presidio fisso delle forze dell’ordine. Va monitorata anche la questione relativa ai distributori automatici che vendono alcolici. La situazione va affrontata facendo un ragionamento serio, anche con una campagna di informazione nelle scuole”, le parole di Brunetti.