Reggio, Geniale racconta il murales dedicato a Malerba: 'La memoria è il rimedio' - FOTO

"Memoria è libertà" raffigura il partigiano Malerba che lascia il fucile alle spalle e tiene tra le mani i papaveri. Il racconto dello street artist Daniele Geniale

Il murales è concluso ed ora campeggia su uno dei palazzi dell’area Botteghelle di Reggio Calabria. Il suo nome è “Memoria è libertà“. In basso a chiare lettere una frase inequivocabile scelta dallo street artist Daniele Geniale: “Se la memoria protegge, la libertà vive”.

Lo street artist Daniele Geniale

Daniele Geniale è originario di Andria, in Puglia ed è proprio nella sua città d’origine che ha realizzato il murales che, in pochi giorni, ha fatto il giro d’Italia e del mondo. “Ritornerai?”, nel 2019, ha fatto molto discutere di sé a causa della cruda verità rappresentata in un giovane senza volto seduto su di una valigia.

Non può essere affatto un caso se l’artista scelto per realizzare uno dei due murales in occasione del 25 aprile è strettamente legato al Sud ed allo stesso tempo al tema della migrazione giovanile.

Il murales dedicato al partigiano Malerba

ADP 2376

In questi giorni, lo street artist è stato a Reggio Calabria per realizzare “Memoria è libertà“, uno dei due murales fortemente voluti dall’amministrazione comunale in occasione del 25 aprile. Questa mattina, al termine del suo lavoro, Daniele Gentile ha riassunto la sua esperienza ed il suo lavoro in città attraverso un post su Facebook:

“Memoria è libertà. Al partigiano Malerba.

Credo che la memoria vada preservata così come vada preservata la libertà. Grazie all’invito di INWARD – Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana ho avuto la possibilità di esprimere la mia idea sul 25 Aprile, e sul rituale che serve a commemorare i momenti più importanti di una comunità.

Per questo ho immaginato una teca come elemento protettivo del simbolo di liberazione e di libertà. Quella teca che dovrebbe ricordarci quanto è vitale tener viva la memoria di chi ha provato a cambiare una società allo sbando, di chi ha voluto lasciare ai propri figli un futuro ed un mondo migliore.

In tempi di pandemia penso che la memoria, soprattutto quando è collettiva, possa essere definita come un anticorpo della storia, come il rimedio a non cadere negli errori del passato, dimenticando o ignorando ciò che ci ha preceduto.

Se la memoria protegge, la libertà vive. Lascio Reggio Calabria che mi ha accolto con la sua gente, le sue storie e ringrazio di cuore Salvatore Pope Velotti, Dario Grilletto, Peppe De Leo, la famiglia allargata degli Errante, Stefania Dubla, Luis Gomez de Teran con cui abbiamo condiviso questa settimana. Grazie a Leonardo Guglielmi e al mio alunno Davide che si sono prestati ad immaginare un partigiano che lascia il fucile alle sue spalle e tiene tra le mani i papaveri”.