Natale Covid, i rischi dell'isolamento. Le psicologhe reggine: 'Tuteliamo la salute mentale'

Niente baci, né abbracci. Il Natale ai tempi del Covid rimarrà nella storia, ma cosa vuol dire per la nostra salute mentale? Ce lo spiegano due esperte

Niente baci, né abbracci. Solo pochi eletti in tavola per i più fortunati, altri dovranno convivere con il male di avere delle sedie vuote intorno perché, non dimentichiamolo, il Covid solo in Italia, ha fatto 70mila vittime. C’è poi chi non potrà affatto fermarsi a pensare a tutte queste cose perché magari sta vivendo il suo personale incubo all’interno di una stanza di ospedale e chi, ancora, sta dall’altra parte della barricata: medici, infermieri, volontari, tutti coloro che mandano avanti il nostro sistema sanitario.

Come potrebbe tutto questo non incidere sulla nostra salute mentale? Lo abbiamo chiesto a due psicologhe reggine, una operante in città ed un’altra emigrata a Torino: la dott.ssa Miriam Caridi e la dott.ssa Graziana Oliverio.

Festività natalizie: i rischi dell’isolamento e le conseguenze del Covid

Miriam Caridi, psicologa e psicoterapeuta ad approccio breve strategico

Miriam Caridi 1

“In questi giorni tra le strade della nostra città si respira aria di festa, nonostante tutto. La solita frenesia e la solita corsa, quasi a voler dimenticare il periodo di pandemia che stiamo attraversando.

Ognuno di noi, ha bisogno, ora più che mai, di assaporare quella normalità che manca da mesi e di avere un contatto umano fisico con le persone care. Fanno capolino sconforto, tristezza e malinconia causate dalla difficoltà di incontrarsi, condividere e celebrare insieme le feste. Sarebbe opportuno accogliere e ascoltare tutte le nostre emozioni, ed utilizzarle come spunto per riflettere su ciò che si ha e non su ciò che manca.

Da un punto di vista psicologico sarebbe utile e importante salvaguardare comunque, nel rispetto delle restrizioni dell’ultimo DPCM, quelle tradizioni e quei riti che accompagnano da sempre le festività natalizie. Agire ci distoglie dall’incertezza e fa stare bene, dunque impegniamoci facendo! Quindi ad esempio, pur rimanendo con la nostra famiglia in casa, addobbiamo gli spazi con qualsiasi cosa ci metta allegria, non perdendo la voglia di vivere un momento cosi atteso e magico. Soprattutto in queste giornate evitiamo di tenerci costantemente informati con le notizie di aggiornamento sui casi Covid, lasciando per un po’ da parte tutto ciò che ci provoca ansia e stress. Puntiamo al calore familiare, all’essenziale, cercando di onorare lo spirito natalizio attraverso videochiamate di gruppo con amici e parenti. Ricarichiamo le pile! Siamo esseri capaci di affrontare e superare le difficoltà della vita, e dalle quali imparare ad adattarci e migliorare ogni giorno”.

Graziana Oliverio, psicologa ad orientamento cognitivo comportamentale, con specializzazione clinica e ambito forense

Graziana Oliverio

“Essere consapevoli di noi stessi e di ciò che ci circonda. Mai come nel 2020 abbiamo dovuto imparare l’arte di ascoltarci e chi, sfortunatamente, non è riuscito a farlo ha dovuto, invece, subire uno dopo l’altro i colpi della quotidianità non sempre facile da gestire.

Ecco perché, in particolar modo a Natale, la mindfulness potrebbe essere una tecnica per riuscire a superare l’impasse di non poter stare a stretto contatto con le persone a noi care. Sono tanti i fuorisede, come me, che nel 2020 non hanno potuto “far ritorno al nido”, a quella Reggio Calabria che tanto amiamo ma che abbiamo dovuto lasciare per rincorrere i nostri sogni, ed è in questi momenti che la nostalgia si fa straziante.

La mindfulness permette di passare da uno stato di sofferenza a una percezione soggettiva di benessere, grazie alla conoscenza profonda degli stati mentali. Accogliere le sensazioni del “qui e ora”, ci permette di eliminare la sofferenza inutile, coltivando una comprensione e accettazione profonda di qualunque cosa accada intorno a noi.

Il consiglio per questo Natale così “strano” e speriamo irripetibile? Distenderci e lasciarci andare!”.

L’importanza della salute mentale

La dott.ssa Caridi:

“L’impatto sulla salute mentale, in questo momento storico, è stato determinante. La sfera mentale è a pieno titolo parte integrante del benessere della persona, intesa sia nella sua individualità, sia nella sua sfera sociale. Sono aumentati i livelli di ansia, depressione e sintomi legati allo stress. Risulta fondamentale garantire la presa in carico di tutte le persone che hanno attraversato e attraversano le conseguenze psicologiche della pandemia. Bisogna parlarne apertamente, chiedere aiuto e, soprattutto, non sminuire il problema, perché potrebbe innescare un effetto domino con effetti progressivamente irreparabili. Il consiglio è di rivolgersi esclusivamente a personale qualificato e a numeri ufficiali”.

La dott.ssa Oliverio:

“Uno psicologo possiede sempre le armi giuste per barcamenarsi in quel grande mistero che è la mente umana. Prevenzione, diagnosi, intervento, promozione della salute, abilitazione-riabilitazione, sostegno e consulenza. Ognuna di queste attività è pensata in base al singolo caso. Tutto è mutevole, soggettivo, unico, così come la storia di ogni singolo paziente. Affidarsi ad un professionista, spesso, fa paura o meglio crea un certo stato di “ansia”. Una volta fatto il primo passo scoprirete quanto beneficio è possibile trarre da una semplice seduta. Non si parla mai abbastanza di salute mentale e, per questo motivo, tutto il settore che la riguarda sembra quasi un tabù, mentre non esiste nulla di più naturale”.